Sono dodici le famiglie batteriche multi-resistenti che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha identificato come prioritarie nello sviluppo di nuovi antibiotici e nella lotta all’antibioticoresistenza. Il rapporto “Global priority list of antibiotic-resistant bacteria to guide research, discovery, and development of new antibiotics”  è stato redatto in collaborazione con l’Università di Tubinga ed è stato pubblicato in concomitanza con la riunione dell’Health Working Group del G20 (28 febbraio-3 marzo 2017) tenutasi nell’ambito della presidenza di turno tedesca.

Proprio la lotta all’antibioticoresistenza è ai primi punti dell’agenda del mandato tedesco, e lo stesso ministro federale della Salute, Hermann Gröhe, ha commentato che il documento OMS rappresenta “un nuovo e importante strumento per assicurare e guidare la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici”.

Le priorità individuate dall’Organizzazione mondiale della sanità guideranno i governi di tutto il pianeta nella messa a punto di incentivi per la ricerca di base ed applicata, in ambito sia pubblico che privato e anche all’interno di altre iniziative dell’OMS, quali la “Drugs for Neglected Diseases initiative (DNDi) Global Antibiotic R&D Partnership” rivolta allo sviluppo non-profit degli antibiotici.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha individuato le dodici famiglie batteriche prioritarie per lo sviluppo di nuovi antibiotici

Tra i criteri utilizzati per l’analisi sono stati presi in considerazione la mortalità, il bisogno di lungi ricoveri ospedalieri, la frequenza di resistenza all’interno delle comunità di persone, la facilità di diffusione tra persone, animali e tra i due gruppi, la possibilità di prevenzione con adeguate misure igieniche o vaccinazione, le opzioni di trattamento attualmente disponibili e quelle già in sviluppo nelle pipeline di R&D.

Le priorità

Secondo il documento, gli interventi più urgenti dovrebbero puntare a debellare i batteri Acinetobacter, Pseudomonas e vari Enterobacteriacei (p.es. Klebsiella, E. coli, Serratia, and Proteus), tutte specie resistenti anche ai carbapenem e alle cefalosporine di terza generazione e che rappresentano i principali responsabili delle infezioni in ambiente ospedaliero e nei casi di pazienti che utilizzano ventilatori o cateteri.

Una priorità minore è stata assegnata a quei batteri la cui resistenza è in evoluzione e che danno luogo a malattie quali la gonorrea o la salmonella. Gli esperti OMS non hanno incluso nel documento il batterio della tubercolosi, in quanto già oggetto di altri programmi dedicati da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Secondo l’OMS, inoltre, anche gli streptococchi A e B e la clamidia non rappresentano ad oggi un problema per la salute pubblica a causa dei bassi livelli di resistenza. Riportiamo di seguito le dodici famiglie elencate per ordine di priorità:

Priorità 1: CRITICA

  • Acinetobacter baumannii, carbapenem-resistente
  • Pseudomonas aeruginosa, carbapenem-resistente
  • Enterobacteriaceae, carbapenem-resistenti, producono ESBL

Priorità 2: ALTA

  • Enterococcus faecium, vancomicina-resistente
  • Staphylococcus aureus, meticillina-resistente, vancomicina-intermedio e resistente
  • Helicobacter pylori, claritromicina-resistente
  • Campylobacter, fluorochinolone-resistente
  • Salmonellae, fluorochinolone-resistente
  • Neisseria gonorrhoeae, cefalosporina-resistente, fluorochinolone-resistente

Priorità 3: MEDIA

  • Streptococcus pneumoniae, non suscettibile alla penicillina
  • Haemophilus influenzae, ampicillina-resistente
  • Shigella, fluorochinolone-resistente