Boehringer Ingelheim Italia ed Eli Lilly Italia, hanno deciso di supportare un progetto di formazione, rivolto alla comunità medico-scientifica, chiamato “Andiamo al cuore del Diabete”, finalizzato a divulgare l’importanza della correlazione tra diabete di tipo 2 e rischio cardiovascolare.

Empagliflozin protegge il cuore delle persone con diabete

Diabete di tipo 2 e rischio cardiovascolare

Nel mondo una persona su due con diabete di tipo 2 muore per un evento cardiovascolare. Nei diabetici, infatti, il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare è da 2 a 4 volte superiore rispetto a chi non è affetto da questa patologia.

È disponible per le persone con diabete di tipo 2 un’opzione terapeutica in grado di coniugare l’azione antidiabetica con i benefici dimostrati sulla riduzione della mortalità e morbilità cardiovascolare. Recentemente, infatti, l’Autorità Regolatoria Europea EMA ha approvato un aggiornamento dell’indicazione per l’antidiabetico empagliflozin e per la sua associazione con metformina. Per la prima volta nella scheda tecnica di un farmaco antidiabetico viene riportata la possibilità di riduzione del rischio di mortalità cardiovascolare in adulti con diabete di tipo 2, come obiettivo di trattamento.

L’aggiornamento è fondato sulle evidenze ottenute nello studio EMPA-REG OUTCOME®. In questo studio empagliflozin ha dimostrato di ridurre il rischio di mortalità cardiovascolare del 38% rispetto a placebo in adulti con diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare accertata, quando aggiunto a terapia standard. Il farmaco ha dimostrato, inoltre, di ridurre il rischio sull’endpoint composito primario (3P-MACE: decesso per causa cardiovascolare, infarto del miocardio non fatale o ictus non fatale) del 14% rispetto a placebo.

Il progetto “Andiamo al cuore del Diabete”

Alla luce di queste importanti evidenze scientifiche Boehringer Ingelheim Italia ed Eli Lilly Italia, hanno deciso di supportare un innovativo progetto di formazione, rivolto alla classe medica, chiamato “Andiamo al cuore del Diabete”, finalizzato a divulgare l’importanza della correlazione tra diabete e rischio cardiovascolare.

Il progetto prevede un tour itinerante di 15 tappe, partito da Roma il 25 marzo 2017, per terminare a Napoli il 17 giugno 2017, transitando in diverse Regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. In alcune delle tappe verrà utilizzato un mezzo mobile “Cell Explorer” posizionato in punti strategici delle città che ospiterà al proprio interno aule didattiche preposte a sessioni formative rivolte a medici specialisti. Nelle diverse tappe del progetto vi sarà anche il coinvolgimento delle associazioni pazienti locali.

Le sessioni formative rivolte ai medici hanno la finalità di fornire loro gli elementi per conoscere e gestire al meglio queste complicanze del diabete, a beneficio dei soggetti affetti da questa patologia, senza tralasciare il fatto che la riduzione degli eventi cardiovascolari (infarto miocardico acuto, rivascolarizzazione coronarica, ictus ischemico acuto e ospedalizzazione per insufficienza cardiaca), comporta un impatto positivo anche sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale.

Empagliflozin

Empagliflozin è un inibitore del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) orale, altamente selettivo, in monosomministrazione giornaliera, approvato in Europa, Stati Uniti e altri paesi del mondo come terapia per adulti con diabete di tipo 2. Empagliflozin riduce la glicemia in soggetti con diabete di tipo 2, inibendo il riassorbimento renale del glucosio, con conseguente eliminazione del glucosio nelle urine.  L’inibizione del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 agisce indipendentemente dalla funzionalità delle cellule beta pancreatiche e dal rilascio di insulina.

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