Il mercato degli antinfiammatori dovrebbe crescere del 26,9% rispetto al valore del 2016 ($ 47,5 mln), fino a più di $ 60 milioni nel 2021: lo riporta il recente report “Global Anti-inflammatory Therapeutics Market 2017-2021” pubblicato da Technavio. AbbVie, Amgen, Johnson & Johnson e Pfizer sono i player principali del settore, mentre l’interesse scientifico-terapeutico è rivolto soprattutto alle cosiddette malattie infiammatorie immuno-mediate (IMID), quali la spondilite anchilosante, la colite ulcerativa, l’artrite reumatoide e la sindrome infiammatoria intestinale. Nel 2016 la quota principale del mercato degli antinfiammatori è stata appannaggio dei farmaci biologici, in crescita del 7,35% CAGR e che contribuiscono alla crescita globale del segmento anche grazie ai prezzi più alti. In termini geografici, il trend di crescita dovrebbe riguardare soprattutto le Americhe, che già detengono la più elevata quota di mercato (52,45% nel 2016).
La fotografia scattata dal report parla di un mercato concentrato, caratterizzato dalla presenza di realtà di varie dimensioni e che attualmente è messo alla prova della scadenza brevettuale di molti prodotti che hanno fatto la storia passata. Etanercept, infliximab e adalimumab non sono ormai più importanti blockbuster, ed è già iniziata anche in questo segmento di mercato l’era dei biosimilari.
Proprio l’avvento dei biosimilari è uno dei tre driver principali che guideranno il mercato futuro degli antinfiammatori, secondo gli analisti di Technavio, insieme all’emergere di nuovi principi attivi e alla creazione di alleanze tra le aziende. Tra i target terapeutici segnalati dal rapporto vi è il cammino di segnale JAT/STAT, la cui inibizione provoca una diminuzione della risposta immunitaria mediata dalle citochine e che vede già farmaci in sviluppo per il trattamento della sindrome infiammatoria dell’intestino e dell’artrite reumatoide.
I principali gruppi presenti sul mercato, segnala Technavio, stanno inoltre compiendo operazioni di acquisizione di prodotti antinfiammatori per espandere il proprio business. Un esempio è l’operazione che ha portato l’inibitore topico non steroideo crisaborolo di Anacor Pharmaceuticals a entrare nella galassia Pfizer.