In occasione di MSParis 2017, 7° Congresso congiunto ECTRIMS-ACTRIMS tenutosi a Parigi, Merck ha presentato alcuni dati sulla sua consolidata terapia per la SM recidivante, l’interferone beta-1a.
Si tratta di dati incentrati sulla previsione dei risultati a lungo termine.
Un’analisi post hoc dei dati dei pazienti dello studio PRISMS ha esaminato la relazione tra il punteggio MAGNIMS (Magnetic Resonance Imaging in MS) al primo anno e lo stato di assenza di attività clinica di malattia (CDAF, clinical disease activity free) a lungo termine e la progressione della disabilità. Il punteggio MAGNIMS , se calcolato nel primo anno di trattamento con l’interferone, ha dimostrato di prevedere con precisione il rischio di CDA (clinical disease activity, attività clinica di malattia) o di progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla.
L’interferone beta-1a di Merck
L’interferone beta-1a – un farmaco modificante la malattia utilizzato per trattare le forme recidivanti di sclerosi multipla (SM) – è simile alla proteina interferone beta prodotta dall’organismo umano. L’efficacia dell’interferone beta-1a nella sclerosi multipla cronica progressiva non è stata ancora stabilita. Si ritiene che esso contribuisca a ridurre l’infiammazione, anche se l’esatto meccanismo d’azione è sconosciuto.
Approvato nel 1998 in Europa e negli Stati Uniti nel 2002, l’interferone beta-1a (Rebif) di Merck è registrato in oltre 90 Paesi del mondo. È stato dimostrato che Rebif ha i seguenti effetti:
- ritarda la progressione della disabilità,
- riduce la frequenza delle recidive,
- alla RMN, riduce l’attività e l’estensione delle lesioni.
L’esatta correlazione tra risultati della risonanza magnetica e lo stato clinico attuale o futuro del paziente, ivi inclusa la progressione della disabilità, non è nota.
L’interferone beta-1a di Merck può essere somministrato utilizzando:
- il dispositivo elettronico per auto-iniezioni RebiSmart (non approvato negli USA),
- la penna monouso RebiDose,
- la penna multidose per iniezione manuale RebiSlide (non disponibile in Italia),
- l’auto-iniettore Rebiject II,
- siringhe pre-riempite pronte all’uso (iniezione manuale).
Tali dispositivi per iniezioni non sono disponibili in tutti i Paesi.
Nel gennaio 2012, la Commissione europea ha approvato l’estensione dell’indicazione dell’interferone beta-1a di Merck nei pazienti che hanno manifestato un singolo evento demielinizzante con processo infiammatorio attivo. Negli Stati Uniti la richiesta di estensione dell’indicazione non è stata inoltrata.
L’interferone beta-1° deve essere utilizzato con cautela in pazienti con un’anamnesi di depressione, malattie epatiche, anomalie della tiroide e convulsioni. Gli effetti indesiderati segnalati con maggiore frequenza sono sintomi simil-influenzali, disturbi nel sito di iniezione, aumento dei livelli degli enzimi epatici e anomalie delle cellule ematiche. I pazienti – in particolare quelli che soffrono di depressione, convulsioni o problemi epatici – devono discutere il trattamento con il proprio medico.
La sclerosi multipla
La sclerosi multipla (SM) è un disturbo cronico e infiammatorio del sistema nervoso centrale. È la malattia neurologica invalidante e non traumatica più diffusa tra i giovani adulti: si stima infatti che, in tutto il mondo, ne soffrano circa 2,3 milioni di persone. Sebbene possano variare da un soggetto all’altro, i sintomi più comuni della SM includono visione offuscata, intorpidimento o formicolio degli arti e problemi correlati al vigore muscolare e alla coordinazione. Le forme recidivanti di SM sono le più comuni.
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