“Milano è in pole position” almeno tra i bookmaker inglesi. A confermare le possibilità del capoluogo lombardo come futura sede dell’EMA è Diana Bracco, presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo farmaceutico, impegnata in prima persona nel tentativo di portare in Italia gli uffici dell’Agenzia europea per i medicinali.

Diana Bracco: «Incrociamo le dita per #EMAMilano»
Diana Bracco: «Incrociamo le dita per portare Ema a Milano»

Tutti uniti per #EMAmilano

Al termine della presentazione del 23° rapporto annuale di Federchimica sul programma “Responsible Care” (di cui è stata la prima presidente) l’imprenditrice si è soffermata sull’imponente lavoro svolto finora per creare una visione unica a livello nazionale e promuoverla presso le altre nazioni UE.

A Milano «c’è tutto per l’EMA: ricettività, logistica, imprese farmaceutiche, università, IRRCS» e questo ci rende competitivi anche rispetto alle concorrenti più accreditate: Amsterdam, ad esempio, non ha ancora una sede pronta e Bratislava dista 80 km da Vienna, suo appoggio logistico. Ma la pur eccellente conformità ai criteri da sola non basta. Sono necessarie unità di vedute e condivisione con le controparti internazionali.

«All’inizio non c’era una visione politica così forte – ha rivelato Bracco – e abbiamo dovuto fare uno sforzo per compattare tutte le forze disponibili del Paese. Federchimica ci è stata molto vicina e ci ha molto aiutati sia con idee che con risorse». Ora che «tutti sono tesi sull’obiettivo comune», l’intento è convincere gli altri stati del valore della proposta italiana e anche in questo il mondo delle imprese ha offerto il suo contributo supportando la diplomazia e le istituzioni nei rapporti bilaterali con vari stati come Lituania, Lettonia, Portogallo e Cipro.

Questi sforzi hanno prodotto alcuni risultati incoraggianti, confermati dall’apprezzamento della stampa internazionale (il riconoscimento di Le Monde e del Financial Times è considerato particolarmente significativo) e “segnali importanti” dallo stesso personale dell’EMA.

Ma la decisione finale spetta ai rappresentanti degli stati membri che lunedì prossimo si riuniranno per trovare l’accordo finale. «Ora incrociamo le dita – ha concluso Bracco – e speriamo che i bookmaker abbiano ragione visto che sulla Brexit avevano avuto torto».

Per approfondire

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