I generici, i biosimilari e una sempre più spinta all’internazionalizzazione dovrebbero essere i driver principali del 2018 alla base di una vera e propria trasformazione dell’intero comparto dell’industria farmaceutica giapponese, alle prese con una crescete pressione demografica e la conseguente necessità di sviluppare nuovi modelli di contenimento dei costi. Le previsioni provengono dal rapporto CPhI Japan 2018, che ipotizza come i biosimilari possano rappresentare un’interessante soluzione di lungo termine da affiancare ai generici, visto l’alto tasso d’innovatività dell’industria farmaceutica giapponese. Proprio il settore dei biosimilari è atteso essere quello a più rapida crescita dalla maggior parte (59%) degli intervistati nel corso dell’indagine.

Il 2018 si prospetta un anno fortunato per la farmaceutica giapponese

Molte possibilità, ma anche resistenze

Secondo il CPhI Global Pharma Index, che ha raccolto le previsioni di cinquecento società farmaceutiche, il 2018 si prospettata come un anno fortunato per le aziende giapponesi, anche grazie a potenzialità di crescita percepite come maggiori rispetto, in particolare, a quelle della maggior parte dei paesi europei, come ad esempio i mercati maturi di Francia e Gran Bretagna.

Il Giappone si colloca insieme a Cina e India nella classifica per competitività complessiva (dietro a Germania e Stati Uniti), ma con un mercato più maturo e focalizzato su innovatività e qualità rispetto ai due giganti asiatici, più concentrati sui generici.
Tra le principali barriere individuate dal rapporto vi sono il fatto che ancora oggi un prerequisito per il successo delle aziende straniere in Giappone sia l’avere un partner locale e la lealtà al brand. Per chi ama le sfide, tuttavia, l’entrata diretta sul mercato giapponese o acquisizioni sul medio-lungo periodo potrebbero  rappresentare opportunità molto interessanti di business.
Il paese del Sol Levante presenterebbe inoltre ancora asimmetrie rispetto alla percezione da parte del più ampio contesto internazionale per quanto riguarda il patent cliff e il successo degli sforzi regolatori, in particolare per quanto riguarda il recupero degli arretrati nelle approvazioni dei farmaci da parte dell’ente regolatorio locale (Pharmaceuticals and medical devices agency, Pdma).