Nuove analisi dello studio EXPAND forniscono dati di efficacia di siponimod sulle capacità cognitive dei pazienti con SMSP (sclerosi multipla secondariamente progressiva) oltre che sulla disabilità.

Nuove analisi dello studio EXPAND forniscono dati di efficacia di siponimod sulle capacità cognitive dei pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva
Analisi dello studio EXPAND dimostrano l’efficacia di siponimod sulla disabilità e sulle capacità cognitive dei pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva

Novartis ha annunciato nuove analisi dello studio EXPAND, condotto con siponimod (BAF312) somministrato una volta al giorno per via orale in pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva (SMSP).

In alcune analisi statistiche pre-specificate, il trattamento con siponimod ha costantemente ridotto il rischio di progressione della disabilità confermata nei pazienti con SMSP con e senza recidive.

Inoltre, nuove analisi post-hoc confermano che la riduzione del rischio con siponimod è largamente indipendente dalle recidive. Queste nuove analisi hanno utilizzato metodi più accurati per stimare l’effetto del trattamento sulla progressione della disabilità.

Siponimod ha anche dimostrato un significativo beneficio sulla rapidità di elaborazione cognitiva, funzione che nelle persone affette dalla malattia risulta spesso deteriorata.

Questi risultati sono stati presentati al 70° meeting annuale dell’American Academy of Neurology (Los Angeles dal 21 al 27 aprile 2018).

«L’effetto benefico di siponimod sulla prevenzione della progressione della disabilità a prescindere dalla riduzione della frequenza delle recidive dimostra che i pazienti con SM secondariamente progressiva potrebbero trarre benefici da questo trattamento – ha dichiarato Bruce Cree, MD, PhD, MAS, membro del comitato direttivo dello studio e direttore della ricerca clinica e professore associato presso la University of California San Francisco, School of Medicine. – Si tratta di uno sviluppo promettente, infatti molte persone con diagnosi di SM recidivante-remittente (la forma più comune della malattia) sono destinate a sviluppare SMSP, a causa della quale, senza nuove terapie efficaci, sperimenteranno un graduale peggioramento della disabilità, nonostante l’infrequenza delle recidive».

«Il declino della capacità di elaborare rapidamente le informazioni colpisce più della metà dei pazienti con SM. È più grave nella SM secondariamente progressiva rispetto alla SM recidivante-remittente – ha affermato Danny Bar-Zohar, Global Head Neuroscience Development, Novartis. – Questi dati dimostrano che siponimod potrebbe avere un impatto significativo sulla vita quotidiana di questi pazienti. Inoltre, i modelli statistici avanzati utilizzati nelle nuove analisi ci aiutano a capire meglio la relazione tra recidive e disabilità, nonché l’effetto di siponimod su questi parametri. Siamo incoraggiati da queste ultime scoperte, che rafforzano ulteriormente le evidenze cliniche a sostegno di siponimod come nuova potenziale e necessaria opzione terapeutica per la SMSP».

Novartis ha avviato la domanda di registrazione negli USA per siponimod nella SMSP nel primo semestre 2018. La sottomissione della richiesta di approvazione nella UE è in programma per la fine del 2018.

Lo studio EXPAND

EXPAND (Exploring the Efficacy and Safety of Siponimod in Patients With Secondary Progressive Multiple Sclerosis) è uno studio di fase III randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo. È stato disegnato per confrontare l’efficacia e la sicurezza di siponimod vs placebo in pazienti SMSP. Ha incluso 1651 persone con sclerosi multipla secondariamente progressiva provenienti da 31 Paesi.

Al momento dell’arruolamento nello studio EXPAND, i soggetti avevano un’età media di 48 anni e avevano convissuto con la SM per circa 17 anni. I pazienti avevano ricevuto una diagnosi di SMSP e avevano anche dimostrato una progressione della disabilità nei due anni precedenti lo studio. Avevano inoltre un punteggio della Expanded Disability Status Scale (EDSS) tra 3,0 e 6,5 (compreso), con un punteggio medio di 6,0, corrispondente alla necessità di utilizzo di un sussidio per camminare (per esempio un bastone o una stampella). I pazienti sono stati randomizzati a ricevere rispettivamente siponimod 2 mg una volta al giorno o placebo, secondo un rapporto 2:1. I pazienti hanno continuato il trattamento con siponimod nella parte di estensione a lungo termine in aperto dello studio.

Risultati delle analisi dello studio EXPAND

Come precedentemente riportato per la popolazione complessiva dello studio, il trattamento con siponimod ha determinato una riduzione statisticamente significativa e sostenuta a tre e a sei mesi del rischio di progressione della disabilità. Utilizzando un approccio statistico più avanzato, le nuove analisi dello studio EXPAND dimostrano, rispetto al placebo, una riduzione stimata del rischio di progressione della disabilità sostenuta a tre mesi del 14-20% per i pazienti non recidivanti. Per la disabilità sostenuta a sei mesi, la riduzione del rischio stimato è stata ancora maggiore. Infatti era compresa nell’intervallo da 29 al 33%. Altri approcci statistici complementari hanno valutato l’effetto di siponimod sulla progressione della disabilità indipendentemente dalle recidive e hanno mostrato risultati consistenti.

Alcune analisi pre-specificate e post-hoc hanno valutato l’effetto di siponimod sulla rapidità di elaborazione cognitiva. L’effetto è stato misurato mediante il Symbol Digit Modalities Test (SDMT). In questa prova, le variazioni di punteggio sono riconosciute essere clinicamente rilevanti nella SM. Perciò questo test è meglio accettato da pazienti e medici. Tra gli altri test vi erano:

  • il Paced Auditory Serial Addition Test (PASAT, che valuta la rapidità di elaborazione cognitiva),
  • il Brief Visuospatial Memory Test-Revised (BVMT-R, che valuta la memoria).

Dal basale al mese 24, il trattamento con siponimod ha dimostrato, rispetto al placebo, un significativo beneficio sulla rapidità di elaborazione cognitiva per tutti i pazienti (SDMT, p = 0,0004):

  • in quelli che avevano avuto recidive entro i due anni precedenti l’avvio dello studio clinico: SDMT p = 0,0151; PASAT p = 0,0275,
  • in quelli che non ne avevano avute: SDMT p = 0,0099; PASAT non statisticamente significativo.

Il trattamento con siponimod non ha causato differenze significative nella memoria (BVMT-R).

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