Sono più di 3 milioni i bambini che nel 2017 hanno perso la vita nel mondo a causa dell’impossibilità di poter avere a disposizione i farmaci necessari per curarsi. Cifra impressionante. Ancora di più se si considera che, a livello globale, sono oltre 2 miliardi le persone che non hanno accesso alle medicine indispensabili. Oxfam e ACTION lanciano l’allarme a Roma nell’imminenza della riunione dei paesi  dell’assemblea dell’OMS che si terrà tra il 20 e il 29 maggio. Le nazioni in causa entreranno in materia e si chineranno sulla proposta italiana che ha come scopo il miglioramento dell’accessibilità ai farmaci a livello mondiale.

Prezzi insostenibili

Sotto accusa i prezzi delle medicine, il cui peso è diventato insostenibile per molte persone. Secondo i dati della Banca Mondiale, sono 800 milioni coloro che ogni anno spendono almeno il 10% del loro reddito per spese sanitarie. Circa 100 milioni di individui si riducono annualmente in condizioni di povertà per poter comprare i medicinali necessari per curarsi. Anche a livello nazionale le cose non vanno certamente meglio sotto questo profilo. Molti sistemi sanitari statali non riescono più a fornire la copertura totale dei costi, soprattutto quando si tratta di farmaci innovativi.

Le difficoltà dei paesi in via di sviluppo, ma non solo

Chi risente maggiormente di questa situazione sono ovviamente i paesi in via di sviluppo. In Sud Africa, per esempio, 3000 donne all’anno colpite da cancro della mammella muoiono perchè lo Stato non è in grado di coprire i costi delle terapie necessarie. Anche nei Paesi con reddito elevato, come l’Italia, le cose non vanno come dovrebbero.

La spesa per i farmaci nel nostro Paese costituisce il 20% della spesa sanitaria nazionale (29,8 miliardi di euro nel 2017,  il 75% coperto dal sistema sanitario nazionale)  e i cittadini si trovano sempre di più in difficoltà. All’inizio del 2017, solo 70 mila pazienti cronici su un totale di 1 milione e 600 mila casi diagnosticati nel 2016, risultavano curati con i migliori farmaci a disposizione. Questa situazione ha costretto l’Italia a contrattare i prezzi dei medicinali con le case produttrici. Trattative spesso riservate che non contribuiscono certo a fare chiarezza sui prezzi che spesso rimangono sconosciuti e solo stimati perchè secretati. Attualmente sono 1.800 i farmaci di cui non si conosce esattamente il prezzo, ossia quasi il 60% di quelli ospedalieri o distribuiti dalle farmacie ospedaliere o private. Tra questi sono compresi anche quelli oncologici più innovativi. Ma ora l’Italia si sta muovendo e spinge anche altre Nazioni a fare lo stesso.

L’impegno italiano

Sara Albiani, policy advisor di Oxfam Italia sulla salute globale, ha infatti dichiarato: “riconosciamo il coraggio e l’impegno del Ministero della Salute italiano e di AIFA nel farsi portatori di istanze sentite da tanti paesi e cittadini nel mondo e li incoraggiamo a proseguire nello sforzo di trovare un consenso tra gli stati che compongono l’OMS, per l’approvazione della risoluzione avanzata a inizio febbraio. Se non si riuscisse a raggiungerlo, è però essenziale che il Governo italiano continui a battersi per il principio di accesso universale alle cure e ai farmaci per tutti in tutto il mondo, anche in occasione dei numerosi eventi che nel 2019, avranno un’importante agenda di salute globale: il G7 in Francia e il G20 in Giappone, la riunione ad alto livello delle Nazioni Unite (HLM) sulla copertura sanitaria universale (UHC) e la conferenza di ricostituzione del Fondo Globale per la lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria”.

Nel mese di ottobre di quest’anno è prevista infatti la conferenza per la ricostituzione del Fondo Globale nei programmi sanitari. Quasi la metà della cifra a disposizione viene attualmente utilizzata per combattere AIDS, malaria e tubercolosi.

A febbraio lo stesso Fondo ha dichiarato di aver bisogno di almeno 14 miliardi di dollari nei prossimi 3 anni per salvare 16 milioni di vite entro il 2023 ma la situazione finanziaria attuale non è però particolarmente rosea e i soldi mancano.

Francesca Belli, project director in Italia di ACTION global health advocacy partnership, ha lanciato un appello: “nell’anno della ricostituzione del Fondo Globale per la lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria chiediamo all’Italia di mantenere l’impegno nella lotta contro queste malattie, aumentando gli stanziamenti verso il Fondo Globale. Solo così si potranno salvare milioni di vite e raggiungere il terzo Obiettivo di sviluppo sostenibile definito dalle Nazioni Unite: salute e benessere per tutti. La comunità internazionale deve mettere in campo maggiore innovazione, collaborazione ed efficienza. Dobbiamo proteggere ed espandere i progressi compiuti o questi risultati verranno erosi, il numero di contagi e di vittime tornerà a salire, e la possibilità di porre fine alle epidemie svanirà. È giunta l’ora di mantenere le promesse. Siamo tuttavia preoccupati perché allo stesso tempo c’è stata una pericolosa diminuzione dell’APS italiano nel 2018 del 21,3%”.