Il prossimo quinquennio si prospetta denso di grandi opportunità per il mercato farmaceutico, grazie alla convergenza tra tecnologia e salute che dovrebbe permettere una sempre più profonda penetrazione dei nuovi modelli di cura a base di terapie geniche e cellulari. Le previsioni per il 2024 avanzate nell’ultimo rapporto di EvaluatePharma “World preview 2019. Outlook to 2024” indicano volumi di vendite potenziali che raggiungono gli 1,18 triliardi di dollari, anche se devono ancora essere rivisti gli attuali modelli di prezzo e rimborso per adeguarli alle caratteristiche specifiche delle nuove classi di farmaci innovativi.

Mercato Rx in crescita

Tra i driver principali di questa dinamica, il rapporto cita le estensioni di linea per i farmaci immuni-oncologici. Il mercato dei farmaci su prescrizione è atteso crescere del 6,9% (Cagr) nel periodo 2019-24, sotto la spinta del maggior numero di nuove approvazioni (62 nel 2018 da parte di Fda, vs i 55 del 2017) e i maggiori ricavi potenziali derivanti dai farmaci orfani. Tra cinque anni circa un quinto del mercato (19,4%) dovrebbe essere rappresentato da farmaci oncologici. I prodotti che dovrebbero uscire dalle pipeline in quest’arco di tempo sono attesi essere poco più di quattrocento.

A questi scenari positivi fanno da contro altare stime di minori vendite per $ 198 mld a causa della scadenza delle protezioni brevettuali (primo fra tutti Humira-adalimumab), riflesse anche da una maggiore competizione nel settore degli anti-reumatici (-1,0% Cagr nel periodo 2018-24). Gli analisti di EvaluatePharma si domandano anche se il rischio di sviluppare nuovi farmaci cardiovascolari, con costi di sviluppo che toccano ormai il miliardo di dollari, valga la pena di essere perseguito. Le previsioni indicano una diminuzione al 18% della spesa in R&D rispetto alle vendite dei medicinali su ricetta, dal 21,6% del 2018.

Tra i fattori che potrebbero influenzare il mercato dei farmaci su prescrizione, i cambi di politica preannunciati dal presidente Trump negli Usa, controbilanciati dal lancio di nuovi prodotti (Ultomiris-ravulizumab di Alexion Pharma e Takhzyro-lanadelumab-flyo di Takeda). Gli analisti prevedono anche che Pfizer, Novartis e Roche continueranno a contendersi il primato sul mercato, con la prima che dovrebbe riconquistare posizioni. Un forte balzo in vanti lo fa Takeda, grazie all’acquisizione di Shire, mentre BMS ha sofferto la concorrenza di Keytruda (pembrolizumab) al suo prodotto Opdivo (nivolumab), ma potrebbe rientrare nella top 10 grazie alla recente acquisizione di Celgene. La crescita di AstraZeneca è invece spinta, indica il rapporto, dalla forte presenza sul mercato cinese e dai due prodotti oncologici Tagrisso (osimertinib) e Lynparza (olaparib). Le aspettative degli analisti sono che solo Takeda e AZ riescano ad aumentare le proprie quote di mercato da qui a cinque anni.

I farmaci biologici sono i nuovi campioni del mercato

Il sorpasso rispetto ai medicinali a base di piccole molecole è stato segnato, e ormai i farmaci biologici rappresentano la maggioranza (66%) dei centro prodotti più venduti. Il mercato dovrebbe essere equamente diviso al 50% tra biologici e farmaci tradizionali entro il 2024. Il settore dei biologici continua ad essere dominato da Roche, con Merck (+10,9% Cagr) che è attesa raggiungere la seconda posizione. Interessante anche la crescita stimata per Eli Lilly, spinta soprattutto dal suo farmaco antidiabetico Trulicity (dulaglutide).

I costi di R&D sotto la lente

La spesa per la ricerca è sviluppo è stata di $179 mld nel 2018 (+6,5% vs 2017), ed è attesa crescere di un altro 3% Cagr al 2024. Tra cinque anni J&J e Roche si dovrebbero contendere il primato per gli investimenti più alti, con Merck che potrebbe prevalere di poco su Novartis per la terza posizione. L’area dell’oncologia si conferma leader degli investimenti in R&D, con costi di sviluppo clinico per approvazione pari a $ 0,7 mld: un costo molto alto, ma mai come quello dei farmaci cardiovascolari ($ 1 mld), che scontano le grandi dimensioni degli studi clinici.

Tra i prodotti più promettenti che dovrebbero giungere ad approvazione nei prossimi anni, il rapporto cita la combinazione tripla (VX-659/VX-445 + tezacaftor+ivacaftor) contro la fibrosi cistica sviluppata da Vertex e attualmente in fase 3, l’inibitore della chinasi Jak1 upadacitinib di Abbvie per il trattamento della colite ulcerativa e dell’artrite reumatoide (in approvazione) e l’anticorpo anti-Her2 DS-8201 in area oncologica di Daiichi Sankyo (in fase 3).