AstraZeneca annuncia le anticipazioni degli studi che presenterà al Congresso ESC, in programma a Parigi dal 31 agosto al 4 settembre 2019.

Risultati di studi di AstraZeneca per il trattamento dell’insufficienza cardiaca
AstraZeneca presenta al Congresso ESC 2019 i risultati di studi che possono ridefinire il trattamento dell’insufficienza cardiaca

AstraZeneca presenterà al Congresso ESC di Parigi i risultati dello studio di fase III DAPA-HF su dapagliflozin, il primo farmaco della sua classe a dimostrarsi efficace e sicuro per il trattamento di pazienti con insufficienza cardiaca.

I risultati dello studio DAPA-HF in pazienti con e senza DM2, in aggiunta allo standard di cura, rientrano tra i 28 abstract che saranno presentati da AstraZeneca al congresso ESC.

Tre nuovi abstract verranno presentati domenica 1 settembre 2019 e, tra questi:

  • i risultati dello studio di fase III THEMIS su ticagrelor e THEMIS-PCI,
  • una sotto-analisi di pazienti con DM2 e malattia coronarica sottoposti a intervento coronarico percutaneo.

Inoltre, nuovi insights sono emersi dallo studio DECLARE-TIMI 58 che prendono in esame il potenziale di dapagliflozin nella riduzione del tasso di eventi cardiovascolari avversi in pazienti con DM2, sia con sia senza malattia renale.

Joris Silon, Senior Vice President, Cardiovascular, Renal and Metabolism, BioPharmaceuticals dichiara:

«La presentazione degli studi di fase III al Congresso ESC dimostra l’impegno di AstraZeneca per trattamenti sempre più avanzati per i pazienti che necessitano di ottenere migliori risultati nell’ambito delle malattie cardiovascolari. Con lo studio DAPA-HF, abbiamo esplorato i potenziali benefici di dapagliflozin, un inibitore SGLT2, per il trattamento di pazienti con insufficienza cardiaca, con e senza DMT2. Lo studio THEMIS ha dimostrato il potenziale di ticagrelor in pazienti con malattia coronarica e diabete che sono ad alto rischio di avere un evento cardiovascolare».

Lo studio DAPA-HF su dapagliflozin in pazienti con insufficienza cardiaca

Lo studio DAPA-HF (Dapagliflozin And Prevention of Adverse-outcomes in Heart Failure) è il primo studio clinico condotto con un inibitore SGLT2 e esiti di morbilità e mortalità per valutare il trattamento dell’insufficienza cardiaca in aggiunta allo standard di cura, in una popolazione rappresentativa di pazienti (da NYHA II a IV) con e senza diabete di tipo 2.

Dapa-HF è uno studio internazionale, multicentrico, a gruppi paralleli, randomizzato e in doppio cieco in pazienti con insufficienza cardiaca e ridotta frazione di eiezione (LVEF ≤ 40%), con e senza DMT2, progettato per valutare l’effetto rispetto al placebo di dapagliflozin alla dose di 10 mg, somministrato una volta al giorno in aggiunta allo standard di cura.

L’outcome composito primario era il tempo di un peggioramento di un evento di insufficienza cardiaca (ricovero o evento equivalente, come una visita urgente per insufficienza cardiaca) o la morte per causa cardiovascolare.

Lo studio THEMIS su ticagrelor più ASA in pazienti con malattia coronarica documentata e diabete di tipo 2

THEMIS (Effect of Ticagrelor on Health Outcomes in DiabEtes Mellitus Patients Intervention Study) è uno studio clinico multicentrico, randomizzato, in doppio cieco che ha coinvolto pazienti con diabete di tipo 2 e malattia coronarica documentata senza precedenti infarti o ictus.

THEMIS è stato progettato per testare l’ipotesi che ticagrelor assunto con aspirina sarebbe in grado di ridurre gli eventi avversi cardiovascolari maggiori (morte cardiovascolare, infarto o ictus) in pazienti con malattia coronarica documentata e diabete di tipo 2 senza precedenti infarti o ictus, rispetto all’assunzione della sola aspirina. La malattia coronarica documentata (CAD) è stata definita come un intervento coronarico percutaneo (PCI) precedente, un intervento chirurgico di bypass o almeno un restringimento del 50% di un’arteria coronarica.

Lo studio ha coinvolto 42 paesi e oltre 19.000 pazienti in Europa, Asia, Africa, Nord e Sud America.

AstraZeneca e l’impegno nelle malattie cardiovascolari, renali e metaboliche (CVRM)

Le malattie cardiovascolari, renali e metaboliche rappresentano una delle principali aree terapeutiche di AstraZeneca e un fondamentale driver di crescita per la compagnia. AstraZeneca è impegnata nel comprendere come queste interagiscano e si influenzino a vicenda e come possano essere trattate contemporaneamente. L’azienda sta lavorando sui molteplici disturbi associati al rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche, con l’obiettivo di ridurre morbilità, mortalità e danni agli organi grazie alle terapie innovative. La nostra ambizione è quella di modificare o interrompere il corso naturale delle malattie CVRM e potenzialmente rigenerare gli organi e ripristinarne la funzione, continuando a fornire una scienza trasformativa che implementi le pratiche di cura e la salute cardiovascolare per milioni di pazienti in tutto il mondo.

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