I risultati dello studio di fase III CANDOR che valuta carfilzomib in combinazione con daratumumab nei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario sono stati accettati come late-breaking abstract al congresso ASH 2019
I risultati dello studio di fase III CANDOR che valuta carfilzomib in combinazione con daratumumab nei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario sono stati accettati come late-breaking abstract al congresso ASH 2019

Amgen annuncia i dati su carfilzomib con desametasone e daratumumab per il mieloma multiplo recidivante o refrattario che saranno presentati al congresso ASH 2019.

I risultati dello studio di fase III CANDOR che valuta carfilzomib in combinazione con daratumumab nei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario sono stati accettati come late-breaking abstract al congresso ASH 2019
I risultati dello studio di fase III CANDOR che valuta carfilzomib in combinazione con daratumumab nei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario sono stati accettati come late-breaking abstract al congresso ASH 2019

Lo studio di fase III CANDOR, che è stato accettato in forma di late-breaking abstract, ha valutato carfilzomib in combinazione con desametasone e daratumumab (KdD) vs carfilzomib e desametasone da soli (Kd) in pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario.

«Il late-breaking abstract dello studio CANDOR, disegnato per valutare carfilzomib insieme ad un anticorpo monoclonale anti-CD38, dimostra che, combinando i due potenti agenti, questo regime ha il potenziale per trasformare il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario» – dichiara David M. Reese, MD, vicepresidente esecutivo della Ricerca e Sviluppo in Amgen.

«I dati che saranno presentati al congresso ASH dimostrano il nostro impegno nello sviluppo del potenziale dei nostri prodotti in commercio, incluso carfilzomib, che potrebbero garantire ai pazienti nuovi approcci terapeutici in diversi tumori ematologici, per i quali continua ad esistere un bisogno insoddisfatto» – precisa David M. Reese.

Carfilzomib

Carfilzomib è un inibitore del proteasoma: ha infatti dimostrato di bloccare i proteasomi che hanno il ruolo di scomporre le proteine danneggiate o non più necessarie. Nelle cellule del mieloma è presente una grande quantità di proteine anomale. Bloccando l’attività dei proteasomi, carfilzomib causa un eccessivo accumulo di proteine ​​all’interno delle cellule e può causare la morte specialmente in quelle del mieloma.

Lo studio CANDOR su carfilzomib in associazione

CANDOR è uno studio di fase III randomizzato, in aperto, che valuta l’associazione di carfilzomib, desametasone e daratumumab (KdD) rispetto a carfilzomib e desametasone da soli (Kd). Lo studio ha valutato 466 pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario, che avevano precedentemente ricevuto da una a tre terapie. I pazienti sono stati trattati fino alla progressione della malattia.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione (PFS, progression-free survival) e gli endpoint secondari chiave erano il tasso di risposta globale, la malattia minima residua e la sopravvivenza globale. La PFS è stata definita come tempo dalla randomizzazione fino alla progressione della malattia o alla morte per qualsiasi causa.

Nel primo braccio, i pazienti hanno ricevuto carfilzomib due volte alla settimana al dosaggio di 56 mg/m2 e desametasone in combinazione con daratumumab. Nel secondo braccio (controllo), i pazienti hanno ricevuto carfilzomib due volte alla settimana al dosaggio di 56 mg/me desametasone.

Lo studio CANDOR è stato avviato nell’ambito di una collaborazione con Janssen e, ai sensi di questo accordo, Janssen ha co-finanziato lo studio.

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