Un gruppo di ricercatori dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto italiano di tecnologia (Iit), coordinati da Silvia Di Angelantonio e  Alessandro Rosa, ha prodotto uno speciale inchiostro biologico a partire da neuroni della corteccia cerebrale umana. Questi sono stati ottenuti da cellule cutanee umane adulte, ossia già differenziate, riconvertite a cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) e successivamente ri-differenziate in cellule nervose.

I risultati del lavoro sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Clinical Medicine. La scoperta apre nuovi orizzonti nel campo della stampa 3D. Il nuovo inchiostro permetterà infatti di stampare frammenti di tessuto nervoso umano sui quali effettuare sperimentazioni di farmaci e studi su malattie.

I passi in avanti con la stampa 3D

L’Università Sapienza di Roma e l’Istituto italiano di tecnologia (Iit) stanno già trasferendo la tecnologia alla startup HoMoLoG che avrà come obiettivo quello di fabbricare organi in miniatura stampati in 3D. Il progetto HoMoLoG è già attivo da tempo in questo settore e ha già ottenuto riconoscimenti. Lo strumento fondamentale per raggiungere questo scopo è costituito dalla stampante biologica 3D, macchina capace di utilizzare l’inchiostro fatto con i neuroni.

Proprio in virtù di questo innovativo sistema, spiega Silvia Di Angelantonio, “abbiamo prodotto un nuovo tipo di costrutto neuronale 3D che presenta proprietà molecolari, morfologiche e funzionali delle reti neuronali e potrà essere usato per la modellizzazione delle malattie e per lo screening di farmaci”.

Sarà quindi possibile ottenere informazioni preziose sulla fisiopatologia del sistema nervoso centrale e si potranno studiare con maggior efficacia i farmaci per la cura delle malattie che lo colpiscono.