Lo studio OSLER-1 dimostra l’efficacia duratura nel tempo e la sicurezza a lungo termine di evolocumab nel ridurre i livelli di LDL-C

Grande e promettente novità in arrivo dalla Gran Bretagna nel 2020. Il governo britannico, infatti, ha deciso di dare via libera quest’anno a un interessante e vasto esperimento che permetterà di somministrare alla popolazione inglese un nuovo farmaco contro il colesterolo. Sulla base dei risultati ottenuti dai primi test, sembra infatti che questo medicinale innovativo sia in grado di abbassare in modo consistente la colesterolemia anche nei soggetti che non rispondono alla terapia con le statine, i farmaci abitualmente impiegati per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.

Il nuovo medicamento è stato già definito un ‘vaccino’, anche se in modo improprio, per il fatto che la sua somministrazione avverrà tramite due sole iniezioni all’anno. Tutto questo, rispetto all’utilizzo quotidiano di compresse di statine, è un grosso passo avanti per l’aderenza terapeutica e per semplificare l’assunzione della terapia.

La sperimentazione

La Bbc ha spiegato come funzionerà la sperimentazione: le prime 40mila persone verranno trattate nel corso di quest’anno in virtù di un accordo stipulato tra il sistema sanitario nazionale britannico, National Health System (Nhs), e la casa farmaceutica svizzera Novartis. Secondo i primi test, ci vorranno solo poche settimane per ottenere il risultato voluto, ossia abbassare il livello della colesterolemia. La molecola che verrà utilizzata, inclisiran, è un inibitore di un gene chiamato PCSK9, peraltro già obiettivo terapeutico di altre aziende di ricerca farmaceutica attive in questo settore.

La sua azione consiste nello stimolare il fegato a metabolizzare in maggior quantità il cosiddetto ‘colesterolo cattivo’L.

La sperimentazione prevede due fasi: nella prima, limitata al territorio inglese, il medicinale verrà somministrato a persone che non hanno subito un problema cardiovascolare serio ma che sono comunque considerate ad alto rischio in questo senso. Qualora l’esito fosse positivo, l’utilizzo di inclisiran verrà in seguito allargato a circa 300mila individui.

I commenti e le aspettative

Il ministro della Salute britannico, Matt Hancock, ha precisato che “questa collaborazione ha il potenziale per salvare 30mila vite nei prossimi dieci anni, ed è la prova che la Gran Bretagna continua ad essere la destinazione principale al mondo per l’assistenza più all’avanguardia”.

La Società Europea di Cardiologia ha stabilito che risulta di particolare importanza per la salute umana ottenere valori di colesterolo LDL (low density lipoprotein), il cosiddetto colesterolo cattivo, inferiori a 55 milligrammi per decilitro.

Inclisiran potrebbe rivelarsi particolarmente utile nei casi di ipercolesterolemia su base genetica, soprattutto nei soggetti che presentano una omozigosi dei geni alterati.