Il 22 ottobre scorso, Roche e Atea Pharmaceuticals, Inc. hanno annunciato un accordo che le vedrà impegnate congiuntamente nella lotta contro la pandemia da nuovo coronavirus che sta devastando l’intero pianeta. L’obiettivo è quello di produrre e distribuire il farmaco chiamato AT-527, un antivirale ad azione diretta (DAA), che esplica la sua azione inibendo la RNA polimerasi, l’enzima necessario al virus per riprodursi.

AT-527 è attualmente sottoposto a test clinici di fase 2 su pazienti ospedalizzati affetti da COVID-19 in forma moderatamente grave. Se i risultati saranno positivi, le sperimentazioni di fase 3 inizieranno nel primo trimestre del 2021 su pazienti COVID-19 non degenti in ospedale. AT-527 potrebbe anche essere impiegato a scopo profilattico dopo esposizione al contagio.

Il farmaco, inoltre, ha due notevoli vantaggi: quello di poter essere somministrato per via orale, cosa che agevolerebbe e non poco l’assunzione della terapia, e quello legato alla produzione. I DAA a piccole molecole, infatti, possono essere facilmente ottenuti in grandi quantità con un marcato accorciamento dei tempi necessari per metterli a disposizione dei malati.

La collaborazione tra l’azienda farmaceutica svizzera e quella statunitense permetterà uno sviluppo clinico più veloce. In caso di successo, Atea si occuperà della distribuzione del prodotto negli Stati Uniti, Roche di quella nel resto del mondo. In caso di bisogno, inoltre, Atea potrà richiedere l’aiuto di Genentech, azienda che fa parte del gruppo Roche.

Bill Anderson, amministratore delegato di Roche Pharmaceuticals, ha sottolineato il fatto che la situazione pandemica attuale richiede collaborazione e cooperazione da parte di tutti coloro che sono impegnati nella lotta contro il virus e che Roche ha concluso l’accordo con Atea proprio per questo motivo. Il dirigente della casa farmaceutica con sede a Basilea ha infatti affermato: “Sviluppando e producendo insieme AT-527 su larga scala, cerchiamo di rendere disponibile questa opzione di trattamento a quante più persone possibile in tutto il mondo”.

Dal canto suo, Jean-Pierre Sommadossi, Ph.D., direttore generale e fondatore di Atea Pharmaceuticals, ha ricordato come sia estremamente urgente avere a disposizione un farmaco a somministrazione orale che consenta di trattare con efficacia e con maggiore facilità COVID-19; ha dichiarato inoltre che AT-527 si profila come un farmaco “ideale per combattere COVID-19 in quanto inibisce la replicazione virale interferendo con la RNA polimerasi virale, un componente chiave nel meccanismo di replicazione dei virus a RNA”.

AT-527

AT-527 è un profarmaco nucleotidico purinico che ha già dimostrato attività antivirale sia in vitro che in vivo contro diversi RNA-virus a singolo filamento tra i quali anche coronavirus e flavivirus che colpiscono l’uomo. È stato progettato per inibire in modo selettivo la RNA polimerasi, enzima necessario ai virus per riprodursi. L’efficacia e la sicurezza di AT-527 sono già state validate in vivo da studi clinici di fase 2 su pazienti affetti da epatite C e, in vitro, anche contro il virus SARS-CoV-2. Quest’ultimo è il coronavirus responsabile dell’insorgenza di COVID-19, la malattia che ha contagiato finora oltre 42 milioni di persone nel mondo causando oltre un milione di morti e danneggiando gravemente l’economia planetaria.