C’è anche l’italiana Farmindustria tra i firmatari del comunicato congiunto sul cambiamento climatico; tra gli altri partecipanti all’iniziativa figurano la International Federation of Pharmaceutical Manufacturers & Associations (IFPMA), la Federazione europea delle Associazioni dell’industria farmaceutica (EFPIA), l’associazione industriale britannica ABPI, Innovative Medicines Canada, l’americana PhRMA, la francese Leem, la tedesca Vfa e la giapponese JPMA.

L’iniziativa intende sottolineare come la salute pubblica a livello globale sia legate in modo inestricabile con la salute dell’intero pianeta. I molti fronti aperti a livello ambientale, tra cui le sfide poste dal cambiamento climatico e dall’inquinamento, hanno ricadute a livello di salute pubblica; un impatto che chiama le industrie innovative del settore biofarmaceutico a impegnarsi per minimizzare le ricadute delle loro attività e a sviluppare nuovi prodotti per la salute in grado anche di mitigare i rischi sul piano ambientale.

Il comunicato congiunto sottolinea l’impegno già in essere da parte delle aziende rappresentate dalle diverse associazioni per ridurre le emissioni di carbonio lungo l’intera catena operativa e del valore. Ne sono esempi i molti investimenti nel campo delle energie rinnovabili, per l’efficientamento energetico e per il riciclo dei materiali e il risparmio nell’utilizzo dell’acqua. 

Le associazioni industriali ricordano come già l’80% delle grandi società innovative abbiano già definito dei target per il raggiungimento della neutralità climatica e delle net-zero emission. Molte sono anche quelle che si stanno impegnando per la riduzione delle emissioni dei gas serra sul breve periodo. 

Il comunicato ricorda, infine, lo sforzo di collaborazione messo in campo dall’intero modo farmaceutico nel corso degli ultimi due anni per la lotta contro il Covid, e che potrebbe ora venire preso da modello per concertare che le azioni necessarie a contrastare il cambiamento climatico.