La recente Pandemia provocata da SARS-CoV-2 ha stimolato il mondo del pharma alla ricerca frenetica di Sistemi Diagnostici, di Presidi Terapeutici, Vaccinali, e di Protezione Individuale utili a combatterla. Può essere quindi utile e opportuna una breve review sulle indagini di laboratorio per identificare gli agenti eziologici delle malattie infettive in generale e in particolare Covid-19, condotta grazie al contributo di Carlo Roccio, biologo e presidente di Clonit – Biotech Company.

I metodi analitici

La quasi totalità dei Sistemi di Laboratorio per diagnosticare gli agenti eziologici delle malattie infettive si basano sui seguenti metodi analitici:

  • Metodo Colturale: i campioni biologici vengono coltivati su terreni nutritivi posti in piastre di Petri messe a 37°C per alcuni giorni e successivamente vengono identificate le colonie in crescita con metodi biochimici e immunologici; questo metodo è utile soprattutto per infezioni batteriche, sono un esempio i test di urinocoltura, coprocoltura, ecc. seguiti dal test di sensibilità agli antibiotici, l’antibiogramma che determina la sensibilità del batterio isolato al farmaco e contemporaneamente la minima dose necessaria per debellarlo. I tempi di analisi relativi all’isolamento di Batteri sono di alcuni giorni; ma nel caso di coltura e isolamento di Virus i tempi si allungano ad alcune settimane con la necessità di avere a disposizione ambienti e attrezzature per la Sicurezza personale e ambientale molto costose e poco diffuse nei Laboratori Clinici.
  • Metodo della ricerca anticorpale: basato sulla ricerca nel sangue, degli anticorpi di tipo IgG o IgM verso un determinato Virus, Batterio o Protozoo. Questi sono utilizzati dal Clinico per orientarsi sull’agente eziologico e sull’andamento della malattia: infatti gli anticorpi IgM compaiono nel sangue del paziente, dopo circa 6-8 giorni, mentre gli anticorpi IgG compaiono successivamente (8-21 giorni) e sono in grado di neutralizzare l’agente infettivo, e di mantenere la memoria immunologica di protezione, essi (IgG neutralizzanti) sono quelli la cui produzione viene stimolata dal Vaccino.
  • Metodo della ricerca dell’Agente infettivo: viene svolto attraverso un determinante antigenico di quest’ultimo, quasi sempre una proteina di superficie, che nel caso di SARS-CoV-2 è l’ormai famosa Proteina Spike. Questo metodo si basa sulla ricerca dell’Antigene Virale attraverso una reazione immunologica Antigene-Anticorpo Specifico immobilizzato su un supporto di nitro-cellulosa e legato a un enzima che si colora quando avviene il legame (le famose saponette). Questo metodo garantisce il risultato in 10-15 minuti, ma ha una bassissima sensibilità. Nel Campione biologico prelevato con il tampone naso-faringeo devono esserci almeno 500-600 mila Unità Virali perché dia un risultato positivo. Quindi in tutti i casi con contenuto di particelle Virali inferiori a 600 mila c’è il grande rischio di dare dei risultati “falsamente negativi” con la conseguenza di certificare come “Covid Free” persone che sono in grado di infettare famigliari, colleghi di lavoro o altri, ignari della loro vera situazione e in assoluta buona fede.
  • Metodo della ricerca del Genoma (DNA o RNA) dell’agente infettivo: questo metodo permette al Clinico di avere una risposta rapida e sicura in 2-3 ore. Con il metodo Real Time-PCR, successivamente a una fase di estrazione e purificazione, il DNA o RNA estratto viene amplificato oltre un milione di volte, ottenendo un’assoluta specificità e un’altrettanto assoluta sensibilità in grado di rilevare anche pochissime quantità di Virus per microlitro di campione biologico (100 cps), tanto da essere stato individuato come Gold Standard per la diagnosi di Covid-19 sul Tampone naso-faringeo o su altre matrici biologiche come la Saliva. Il metodo molecolare necessita di essere eseguito in Laboratori specializzati nelle indagini Genetiche muniti di attrezzature idonee come: Estrattori di DNA e/o RNA, Amplificatori Genomici in Real Time PCR ed eventualmente anche di Sequenziatori genomici, nonché di personale specializzato nelle analisi di Biologia Molecolare.

Autore: Carlo Roccio, biologo e presidente di Clonit – Biotech Company