Il Tavolo tecnico sulle Indisponibilità (TTI) è nato nel 2015 su iniziativa dell’AIFA, con coinvolgimento anche di Ministero della Salute, Regione Lazio e Comando Carabinieri NAS, come progetto pilota finalizzato a condividere e intensificare le attività di vigilanza sulla concreta applicazione delle norme in materia di distribuzione dei medicinali attraverso controlli sul territorio. Nel corso degli anni, le sue attività si sono evolute, portando alla realizzazione di iniziative condivise in materia di difficoltà o criticità di accesso ai medicinali.
Il documento presentato nei giorni scorsi da AIFA- IPZS indica anche come si possano ormai considerare raggiunti gli obiettivi posti per il tavolo TTI, e che il sistema di collaborazioni operative oggi in essere tra gli attori non faccia apparire più necessario il consesso strutturato del tavolo. Il futuro potrebbe vedere l’entrata nel TTI di nuove sigle, come il Centro Nazionale Sangue (in rappresentanza del parallelo e analogo “Tavolo Tecnico” sul rischio di carenza degli emoderivati) e Assogastecnici.
“AIFA ha cercato di costruire uno spazio di discussione comune con tutti coloro che sono parte di questa filiera” ha affermato il direttore dell’Agenzia Nicola Magrini in occasione della presentazione del volume che raccoglie l’esperienza fin qui maturata. “La collaborazione tra amministrazioni e settore privato durante la crisi pandemica ha portato risultati eccellenti. Il Tavolo ha messo in evidenza la distinzione tra le carenze dovute a mancanze produttive e le indisponibilità legate alla catena distributiva, che ha complessità che vanno oltre gli scenari nazionali”.
L’obiettivo di garantire l’accesso costante e puntuale ai farmaci è un punto importante che, secondo Magrini, richiede un profondo cambiamento culturale. “AIFA sottoscriverà un accordo con l’Istituto Farmaceutico Militare e cercherà nuovi strumenti per assicurare una migliore capacità di importazioni centralizzate su alcuni farmaci che in maniera ricorrente hanno creato problemi” ha annunciato il direttore generale di AIFA.
Sarebbero molte le disfunzioni alla base delle carenze dei medicinali sul mercato italiano, un problema complesso che secondo Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Ufficio Qualità dei prodotti e Contrasto al crimine farmaceutico di AIFA, richiede un metodo scientificamente solido per poter essere gestito in modo corretto. “Alcuni degli strumenti già in uso e quelli che verranno, sia a livello nazionale che internazionale, sono dimostrazioni della bontà dell’approccio” ha proseguito Di Giorgio nel corso dell’evento organizzato da AIFA.
Risultati conseguiti e prospettive per il futuro
Tra i principali risultati conseguiti dal TTI si ricorda il Testo Condiviso sulla Distribuzione dei Medicinali sottoscritto nel 2016 da Ministero della Salute, AIFA, Regione Lazio e Regione Lombardia e dalle principali associazioni di settore (Farmindustria, AssoGenerici, Federfarma, Federfarma Servizi, Associazione Distributori Farmaceutici e Assoram), a cui si sono pi aggiunte anche le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, Assofarm, Associazione Importatori Paralleli, Farmacieunite e la Federazione Ordini Farmacisti Italiani (Fofi).
Nel 2017, invece, ha avuto luogo l’operazione di controllo sui “rastrellamenti” di farmaci, che è stata oggetto di un articolo scientifico pubblicato nel 2019 e che ha rappresentato un modello adottato anche a livello locale da alcune Aziende sanitarie. L’approccio alle buone pratiche sviluppato dal TTI è stato utilizzato anche per la gestione delle “emergenze mediatiche”, ad esempio nel caso della cosiddetta “carenza di ossigeno” che ha caratterizzato i mesi della pandemia.
Il successo del network operativo che vede la partecipazione delle associazioni industriali e delle amministrazioni regionali sperimentato per la gestione pandemica ne ha fatto allargare l’ambito d’azione anche ai furti farmaceutici o ai rischi di carenza di emoderivati.