Tre milioni di euro e 5 anni di tempo per realizzare un ambizioso progetto: sviluppare nanoparticelle magnetiche da accumulare alle metastasi tumorali mediante microrobot intelligenti o l’uso di cellule del sistema immunitario per curare i tumori con ipertermia magnetica e rilascio intelligente di farmaci. È questo il razionale del progetto GIULIa che verrà condotto da Teresa Pellegrino, chimica, ricercatrice originaria di Bari, responsabile del Laboratorio di Nanomaterials for Biomedical Applications dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia a Genova, giudicato vincitore del “Consolidator grant”, ossia specifici finanziamenti che l’ERC offre a ricercatori con almeno sette anni di esperienza dopo il dottorato da dedicare ad attività scientifiche su progetti di eccellenza. Tra le candidature pervenute all’ente, sono stati meritevoli di finanziamento 313 progetti di ricerca, proposti da scienziati di 42 nazionalità diverse che condurranno le attività di sviluppo in 24 Paesi europei. L’Italia ha ottenuto un buon posizionamento, al secondo posto con 30 progetti (di cui anche quello dell’IIT), dopo la Germania, ma di questi solo 11 verranno realizzati sul territorio. L’investimento europeo complessivo è stato di 632 milioni di euro.

Gli obiettivi di GIULIa

Innovativo, high-tech, ingegneristico, futuristico. Quasi realtà. Molte sarebbero le parole da spendere su questo progetto, promettente, che intende sviluppare e testare se la tecnologia dell’ipertermia magnetica sia in grado di agire efficacemente nella cura tumori, anche di stadio avanzato, metastatico. Come si procederà? I ricercatori esploreranno due diverse modalità di rilascio delle nanoparticelle alle metastasi: secondo un primo approccio verranno utilizzate le cellule immunitarie natural killer per il trasporto della dose di nanoparticelle adeguata al trattamento di ipertermia magnetica combinata agli effetti della immunoterapia. In una seconda fase sarà realizzato un micro-robot che si muoverà dentro al corpo seguendo la differenza di calore originata dall’attuazione magnetica e in grado di muoversi anche nel tessuto viscoso del tumore. Il loro lavoro, in sinergia, dovrebbe trattare efficacemente la malattia: ovvero la combinazione di calore e farmaci permetterà di curare in modo più preciso tumori e metastasi diffuse e difficili da raggiungere, come per esempio nel caso delle metastasi del glioblastoma o del tumore al seno. Si stima che le evidenze che emergeranno dal progetto di ricerca GIULIa potranno dare un ulteriore impulso alla medicina di precisione ed essere applicate, ad esempio, in immunoterapia e nella robotica intelligente.

Terzo grant

Il finanziamento appena conseguito è il terzo ricevuto dalla dottoressa Pellegrino da ERC, sempre nell’ambito di identificazione, ricerca e sviluppo di nuove modalità terapeutiche basate su nanoparticelle. Il primo, l’ERC-starting ICARO nel 2016, era volto alla messa a punto di nanoparticelle inorganiche per il rilascio mirato di farmaci anti-tumorali basato sul calore da impiegare nella radioterapia; l’ERC-proof of concept Hypercube, il secondo del 2020, era invece dedicato all’implementazione di una procedura per la produzione, su larga scala, di nanoparticelle magnetiche a forma di nanocubi da utilizzare nella ipertermia magnetica principalmente per generare calore al tessuto tumorale, se esposti a campi magnetici esterni. Questa attività ha generato due brevetti e un terzo è in fase di preparazione. Si attendono i primi risultati dal progetto GIULIa, orami avviato.