Giorgio Bruno, presidente AFI

Il Simposio torna in presenza! Dopo due anni in cui abbiamo dovuto interrompere il consueto appuntamento, l’evento più prestigioso della Associazione Farmaceutici dell’Industria torna a svolgersi al Palacongressi di Rimini. È la 61° edizione e, dalle prime indicazioni, si riconferma nel numero degli espositori e dei partecipanti un grande successo. Perché, però, il Simposio ha sempre questo riscontro? La risposta è semplice: l’AFI e il Simposio sono parte della storia del mondo farmaceutico italiano. Nata con intenti culturali, l’AFI non ha mai tradito la sua vocazione di stare al passo con l’evoluzione del settore, per venire incontro alle esigenze dei Colleghi che operano nell’industria della salute, per contribuire a formare gli operatori del domani, prevedendo i mutamenti degli scenari e le nuove problematiche connesse, indicando possibili soluzioni. È stata una visione lungimirante di cui dobbiamo essere grati al suo fondatore, il prof. Alessandro Rigamonti, che l’ha guidata per 60 anni e oggi ne è giustamente il Presidente Onorario.

Non va dimenticato il periodo storico in cui l’Associazione ha cominciato a operare. Alla fine degli anni ’50 l’industria farmaceutica italiana usciva dalla fase semi-artigianale per entrare in quella industriale. Anche l’Università si stava riorganizzando per rispondere alle esigenze del mondo industriale in rapida evoluzione. In questo contesto è nata AFI e con essa il Simposio, il suo fiore all’occhiello. Un evento a cadenza annuale, che ha raggiunto larga risonanza nazionale e internazionale ed è punto di riferimento per tutti gli operatori dell’industria della salute. Sono stati anni di continui e talvolta radicali cambiamenti, puntualmente riassunti e talvolta anticipati nei Simposi, nei quali sono stati esaminati, descritti e discussi tutti i temi più critici che si sono presentati in materia di produzione, assicurazione qualità, affari regolatori, sperimentazione clinica, ricerca, sviluppo e recentemente le biotecnologie.

Durante le tre giornate del Simposio vengono approfonditi i vari argomenti con lo scopo non solo di aggiornare, ma di fare sì che le conoscenze scientifiche apprese vengano applicate per migliorare i processi aziendali, produttivi e regolatori, permettendoci di superare le difficoltà e di migliorare la crescita dell’industria della salute nel panorama nazionale e internazionale. Non è mai venuta meno, anzi si è arricchita ogni anno di più, la funzione svolta dal Simposio per stimolare l’aggiornamento, le conoscenze e lo scambio culturale tra tutti i partecipanti, Autorità, esponenti del mondo Industriale e relative Associazioni di Settore, Accademia e i nostri Soci, tanto che negli ultimi anni l’Aifa, l’ISS e il Ministero della Salute hanno patrocinato l’evento.

L’edizione 2022 si troverà di fronte un mondo diverso, trasformato da un cambiamento radicale e irreversibile. È chiaro ormai che senza salute, senza un’industria della salute efficiente ed efficace non c’è economia, non c’è vita sociale. La pandemia ha modificato profondamente i settori della ricerca e della produzione dell’industria, portando alla luce alcune criticità, eccellenze, generando nuove consapevolezze e attivando dinamiche inattese e da governare in modo consapevole. Il termine “simposio”, come sapete, nasce dalla cultura greca e Platone vi dedicò il suo dialogo più bello. Sosteneva che durante i simposi era possibile conoscere l’essenza della natura umana, le contraddizioni, le ambiguità riflesse nello specchio deformato dalla realtà. Scrive Platone che nel simposio spesso la verità brilla come un lampo. Ecco, chi parteciperà al Simposio deve essere pronto, ieri come oggi, a cogliere l’essenza dei messaggi che devono coinvolgerlo per favorire la sua crescita professionale e lo scambio culturale con tutte le componenti che operano nel mondo della salute.