È stata recentemente presentata a Roma l’iniziativa CO2alizione Italia, che vede impegnate oltre sessanta aziende nell’alzare l’asticella degli obiettivi di neutralità climatica attraverso l’adozione di una pratica di governance innovativa in cui lo stesso statuto societario diventa lo strumento principe per la formalizzazione di tale impegno.
Tra le aziende aderenti a CO2alizione Italia vi sono anche realtà del settore farmaceutico e degli integratori alimentari, quali Chiesi Group e Aboca. Obiettivo comune è far evolvere progressivamente il proprio modello di business e operativo verso un’economia a zero emissioni di gas climalteranti. A tal fine, tale obiettivo viene integrato da ciascuna azienda all’interno dello statuto societario in modo che diventi una vera e propria finalità d’impresa – oltre a quella di generare utili – e come tale protetta nel tempo anche in caso di aumenti di capitale e cambi di management, di passaggi generazionali o di quotazione in borsa.
“Siamo il più grande gruppo farmaceutico internazionale certificato B Corp” – ha commentato Maria Paola Chiesi, Shared Value & Sustainability Head del Gruppo Chiesi. “Per noi standard e quadri di misurazione completi e duraturi sono essenziali per incoraggiare e tracciare i progressi verso una società a zero emissioni, poiché permettono alle aziende di pianificare e implementare azioni specifiche, aiutando i cittadini e i decisori politici a identificare misure di mitigazione che facciano davvero la differenza. Appoggiamo CO2alizione Italia per stimolare un cambio di paradigma verso un modello di business misurato e certificato, che abbia un impatto positivo su persone, società, territorio e pianeta”.
L’iniziativa intende diffondere la pratica affinché venga adottata da un numero più ampio possibile di aziende, così da contribuire al raggiungimento del target di neutralità climatica fissato dall’Unione Europea al 2050, contrastare il riscaldamento globale e concorrere al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi sul Clima. Per aderire all’iniziativa le aziende interessate sono chiamate a modificare lo statuto entro dodici mesi dalla sottoscrizione dell’impegno con l’inserimento della neutralità climatica tra le finalità d’impresa. A seguire, ogni azienda deve stabilire e rendicontare annualmente azioni e obiettivi concreti rispetto all’impegno preso (tutte le informazioni su come aderire sono disponibili sul sito www.co2alizione.ec).
L’impegno in campo ambientale perseguito dal progetto è stato formalizzato in Italia con la recente integrazione della tutela dell’ambiente in Costituzione. La leadership del Paese verso questi obiettivi è ora testimoniata anche sul piano privato, grazie a CO2alizione Italia. “In assenza di leggi e piani regolatori coraggiosi – ha affermato Paolo Di Cesare, co-founder di Nativa, fra i promotori di CO2alizione – è essenziale adottare strumenti innovativi capaci di liberare le energie creative dei singoli e dare vita a processi collaborativi mai sperimentati prima. Per questo è necessaria una condizione abilitante in grado di rendere permanente e istituzionalizzare, come parte integrante della governance aziendale, l’azione delle imprese verso il raggiungimento della finalità di neutralità climatica, affiancandola alla finalità di profitto. È giunto al termine il tempo delle promesse generiche. Comincia il tempo dell’impegno elevato a finalità stessa dell’impresa”.