Nel corso dell’audizione del 18 ottobre scorso, l’Expert panel on effective ways of investing in health (EXPH) della Commissione europea ha presentato la bozza di opinione sulla misure per fronteggiare l’impatto sui sistemi sanitari della condizione derivante nel post-Covid (il cosiddetto long Covid). L’opinione dell’EXPH conta in totale sei raccomandazioni e risponde ai tre quesiti posti dalla Commissione. In particolare, il primo obiettivo è stato fare il punto sul long Covid, con analisi delle probabili cause che lo generano e dei sintomi che lo caratterizzano, alla luce dei dati disponibili in letteratura e di quelli prodotti dall’ECDC. In secondo luogo, il panel di esperti ha cercato di identificare i requisiti di conoscenza e organizzativi e le risorse necessarie ai sistemi sanitari per mettere a punto servizi adeguati alla presa in carico dei pazienti affetti da long Covid. Il terzo punto dell’analisi ha riguardano lo sviluppo di linee d’indirizzo per l’adeguamento delle attività di sorveglianza, al fine di valutare meglio l’impatto della condizione sulla popolazione. 

I quindici esperti del panel rappresentano un gruppo interdisciplinare e indipendente incaricato di supportare con consigli non vincolanti le attività della Commissione, e più in particolare quelle della DG Santé, a supporto della creazione di sistemi sanitari accessibili e resilienti.

Il long Covid

Si stima che circa il 3,69% dei pazienti che hanno avuto il Covid sono stati poi interessati dalla sindrome nota come long Covid, a livello globale (dati Commissione UE). Di questi, i tre quarti circa manifestano sintomi che hanno un impatto negativo sulle attività quotidiane e la qualità della vita

Il panel EXPH ha adottato la definizione del long Covid dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale questa condizione si manifesta in persone con una storia probabile o confermata di infezione da virus SARS-CoV-2, di solito tre mesi dopo l’insorgenza dei sintomi del Covid. Il long covid ha una durata di almeno due mesi e non può essere spiegato con altre diagnosi. La condizione ha spesso un impatto debilitante sulle persone che ne sono affette, tanto da lasciare dietro di sé anche delle “cicatici economiche” a causa di una frequente riduzione dell’impegno lavorativo. 

La possibile risposta dei sistemi sanitari

La bozza di opinione del EXPH individua tre elementi chiave che dovrebbero entrare a far parte dei modelli di cura dei pazienti affetti da long Covid. Innanzitutto, la disponibilità di team riabilitativi multidisciplinari, poi la continuità e il coordinamento delle cure e processi decisionali condivisi e centrati sulla cura della persona. 

Le barriere individuate includono la frammentazione derivante dai confini amministrativi, i differenti metodi operativi delle diverse organizzazioni e barriere di tipo finanziario. I sistemi sanitari dovrebbero venire riorganizzati secondo il modello OMS, con considerazione anche della necessità di una specializzazione specifica sul long Covid. A livello della raccolta e analisi dei dati, il suggerimento è di raccogliere tutti quelli relativi ai test Covid, compresa le informazioni sulla diagnosi e sull’evoluzione dei sintomi e il monitoraggio regolare della qualità della vita.