Il Consiglio europeo di fine novembre 2022 ha approvato in via definitiva la Corporate sustainability reporting directive (CSRD), che definisce gli obblighi di pubblicazione delle informazioni sulla sostenibilità in capo alle imprese. La nuova direttiva entrerà in vigore dopo venti giorni dalla data di pubblicazione nel Giornale ufficiale dell’UE (non ancora disponibile nel momento in cui scriviamo). La nuova direttiva, che modifica la direttiva NFRD sul reporting non finanziario del 2014, prevede la pubblicazione dei dati relativi all’impronta ambientale e sociale delle singole imprese; dati che saranno disponibili a tutti gli interessati. Le nuove regole dovranno essere implementate dagli stati membri entro 18 mesi.

I nuovi obblighi di pubblicazione dei dati di sostenibilità aziendale si applicheranno alle grandi aziende d’interesse pubblico con più di 500 dipendenti, a tutte le grandi aziende con più di 250 dipendenti e 40 milioni di euro di fatturato e a tutte le aziende quotate, ad eccezione delle microimprese. Le piccole e medie imprese (PMI) potranno godere di un’opzione opt-out durante il periodo di transizione, che permetterà di rimandare gli obblighi fino al 2028. Obblighi che per le PMI terranno comunque conto delle specifiche caratteristiche di questa tipologia di aziende. Le aziende di paesi non-UE, infine, stanno soggette all’obbligo ove producano fatturati netti nell’Unione Europea di almeno 150 milioni di euro e possiedano almeno una filiale o succursale in UE.

I tempi d’implementazione sono stati suddivisi in quattro diversi scaglioni: le aziende già soggette alla direttiva NFRD dovranno iniziare a pubblicare nel 2025 i dati relativi all’anno finanziario 2024; nel 2026 scatterà l’obbligo di pubblicazione dei dati relativi all’esercizio precedente per le aziende non attualmente soggette alla direttiva NFRD. Le PMI quotate (ad eccezione delle microimprese), gli istituti di credito di piccole dimensioni e non complessi e le imprese di assicurazione “captive” saranno soggette all’obbligo a partire dal 2027 in relazione all’esercizio 2026, mentre il 2029 (esercizio 2028) sarà l’anno di riferimento per le imprese di paesi terzi. Gli standard europei applicabili al reporting saranno elaborati dallo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), previa consultazione tecnica di varie agenzie europee.