Shot of Sterile Pharmaceutical Manufacturing Laboratory where Scientists in Protective Coverall's Do Research, Quality Control and Work on the Discovery of new Medicine.

Il 25 agosto 2023, data di entrata in vigore del nuovo Annex 1 completamente rinnovato, non è poi così lontano, e le aziende sono chiamate a un grandi sforzi per implementare in tempo soluzioni efficaci e conformi ai nuovi requisiti. Non mancano, tra gli addetti ai lavori, dubbi e perplessità su come affrontare al meglio la sfida.

Proprio per rispondere a tale bisogno e permettere un confronto diretto tra le diverse figure coinvolte, AFI e PDA Italy Chapter hanno organizzato per il 6 e 7 febbraio 2023 il convegno “Annex 1. Dai nuovi requisiti all’attuazione”. Le iscrizioni sono già aperte (qui il link alla pagina dedicata, dove trovare anche il programma dettagliato della due giorni).

La necessità di un confronto è molto avvertita a tutti i livelli aziendali, da quelli operativi al management e a quelli direttivi, visti anche gli ingenti investimenti che potrebbero essere necessari in alcuni casi e l’impatto che potrebbero avere sul business”, ha commentato Filippo Trionfera, segretario di PDA Italy Chapter e membro di AFI, nel corso del webinar che ha presentato l’evento.

Per il presidente di PDA Italy Chapter, Mauro Giusti, il nuovo Annex 1 ha impresso una grande spinta l’innovazione tecnologica, ma potrebbe risultare non facilmente attuabile da parte di tutte le aziende. Le diverse tipologie di prodotti sterili, infatti, presentano caratteristiche diverse, e non è detto che lo stesso approccio vada bene per tutti. Il convegno di febbraio sarà l’occasione per un confronto in tal senso tra le aziende e anche con i rappresentanti degli enti regolatori.

Il risultati del sondaggio tra gli addetti ai lavori

Nel corso del webinar di presentazione del convegno  sono anche stati illustrati i risultati del sondaggio condotto da AFI e PDA Italy, comprendete quattordici domande in totale. la maggior parte delle aziende che hanno risposto sono produttori di medicinali sterili (66,7%), ma non sono mancate anche le aziende del settore CDMO (19,8%), i produttori di principi attivi (13,8%) e quelli di medicinali a basso bioburden (10,3%), oltre ad aziende operanti in ambiti comunque toccati dalle disposizioni dell’Annex 1.

Tra le tipologie di prodotti spiccano i small volumes (fiale, vials, radiofarmaci, ecc.) (66,7%), seguiti dalla siringhe pre-riempite (31%) e da altre trilogie di prodotti sterili. A livello di processi produttivi, il sondaggio ha evidenziato la prevalenza di produzione di liquidi in asepsi (65,5%) e di liquidi con sterilizzazione terminale (57,1%), oltre che la produzione di liofilizzati e il riempimento di polveri in asepsi.

Il sondaggio ha anche approfondito la percezione dei requisiti considerati più critici per raggiungere la conformità con il nuovo Annex 1. Tra questi spiccano soprattutto gli aspetti legati alla gestione del Product Quality System e della Contamination Control Strategy, quella dei sistemi barriera (isolatori, Rabs e robotica) e gli aspetti legati all’Environmental & process monitoring, inclusa la Aseptic Process Simulation (APS). La maggior parte delle aziende che hanno partecipato al sondaggio stanno ancora conducendo la gap analisi, una piccola percentuale (attorno al 10-20%) non l’ha ancora iniziata, altrettante l’hanno già terminata. 

I costi e i tempi necessari ad adeguare gli impianti alle nuove richieste sono i requisiti che, secondo gli esiti del sondaggio, stanno creando alle aziende la maggiori difficoltà, mentre non sono state segnalati problemi particolari a livello di materiali e fornitori. Tra gli altri punti di criticità segnalati da Mauro Giusti figurano l’attuazione dei test d’integrità dei filtri (Pupsit), che è un’operazione complessa soprattutto a livello degli impianti già esistenti, e la difficoltà d’inserire pezzi macchina di grandi dimensioni sterilizzati in autoclave all’interno degli isolatori già costruiti. Anche il tempo per approntare tutte le modifiche richieste per l’adeguamento ai nuovi requisiti potrebbe non essere in molti casi sufficiente (ricordiamo che solo per i liofilizzatori, l’entrata in vigore è spostata di un anno, ad agosto 2024). Andando ad indagare le eventuali giustificazioni per un ritardo nel recepimento di alcuni requisiti, le risposte ricevute nel sondaggio variano tra l’indicazione che i tempi vanno rispettati all’avere comunque a disposizione un action plan che indichi i passi che s’intende perseguire, oltre a un solido Quality risk management e al razionale a supporto delle scelte fatte. 

Il sondaggio ha anche approfondito i principi dell’Annex 1 che potrebbero venire implementati da produttori di farmaci a basso bioburden, tra cui spiccano l’adozione del Product quality system e della Contamination control strategy, i requisiti relativi a personale e vestizione e quelli sul monitoraggio ambientale e di processo.

Le aziende che stanno lavorando al revamping degli impianti hanno indicato di considerare soprattutto modifiche alle strutture e alle macchine, oltre che ai flussi di materiali e persone. Solo il 38,3% dei rispondenti ha però indicato di prevedere il completamento del revamping entro il 2023, a sottolineare una volta di più la criticità del fattore tempo nell’adeguamento ai nuovi requisiti. 

Il programma del convegno di febbraio

Come ricordato da Filippo Trionfera, ogni stabilimento chiamato ad adeguarsi al nuovo Annex 1 porta con sé la propria storia, gli obiettivi per il futuro e la tecnologia di cui è già dotato. Per questo, PDA Italy e AFI hanno puntato a discutere, nel corso della due giorni di febbraio 2023, numerosi studi di caso dando voce diretta al maggior numero possibile di aziende.

Il programma della prima giornata del convegno prevede, dopo una ricostruzione della roadmap che ha portato alla nuova versione del’Annex 1, una sessione dedicata al Pharmaceutical Quality System (QRM e CCS) e una dedicata alle Utilities (impianto WFI). Nel pomeriggio, la sessione dedicata alle prospettive regolatorie accoglierà gli interventi dei rappresentanti di AIFA ed FDA e di Anthony Hopkins, già esperto della britannica MHRA. Seguiranno due sessioni dedicate alle tecnologie e i processi in asepsi, tra cui sistemi single use, filtrazione sterile, airlocks e passbox, sistemi automatizzati.  In entrambe le giornate, ogni sessione sarà seguita da gruppi di lavoro in cui i partecipati, suddivisi in vari tavoli, avranno modo di discutere le difficoltà e le soluzioni associate alle sessioni.

La seconda giornata del convegno verterà, nella sessione mattutina, sulle problematiche legate all’implementazione della Contamination control strategy e del monitoraggio ambientale e di processo, mentre nella sessione pomeridiana verrano discussi gli aspetti relativi alla formazione e qualifica del personale e ai requisiti per la APS e la verifica dell’integrità dei contenitori.