Evitare le carenze di medicinali è un obiettivo condiviso da tutti gli stakeholder, scrive la Federazione europea delle associazioni dell’industria farmaceutica (Efpia) nella nota che accompagna la pubblicazione di un rapporto contenente le sue proposte per prevenire il fenomeno delle carenze di farmaci.

L’iniziativa si pone come risposta allo Staff Working Document sulle catene di fornitura resilienti pubblicato in ottobre dalla Commissione UE. Partendo dalle grande sfide vissute da settore negli ultimi tre anni, tra la pandemia che ha costretto a rivedere molte delle logiche classiche alla base delle catene di fornitura e la più recente crisi degli approvvigionamenti legata alla guerra in Ucraina, Efpia ha elaborato un piano di azione in nove punti per giungere semplificare, armonizzare e modernizzare il sistema attuale, nell’ambito della revisione della legislazione farmaceutica europa attualmente in atto.

Anche in questo caso, il focus dovrebbero essere le tecnologie digitali, ritenute strumento utile per capire meglio e anticipare la domanda e per rinforzare la resilienza delle catene di fornitura. Si tratta di due elementi che, secondo Efpia, possono giocare un ruolo fondamentale nel prevedere e anticipare le situazioni di carenza di medicinali sul mercato, con l’obiettivo di garantire la disponibilità dei farmaci per i pazienti. Secondo la nota, inoltre, le tecnologie digitali e le proposte su di esse basate aiuterebbero anche nella ripresa dell’economia e favorirebbero una migliore risposta in caso di future crisi sanitarie. 

Alla base della proposta di Efipia vi sono cinque principi chiave che dovrebbero aiutare a proteggere i pazienti dall’impatto delle carenze di farmaci all’interno della più ampia catena di fornitura. Primo fra tutti, la disponibilità di un sistema armonizzato a livello europeo di prevenzione e mitigazione di questo tipo di situazioni, che si basi su una definizione standardizzata di carenza, associato a un sistema informatico interoperabile di monitoraggio e notifica, sempre a livello europeo. 

Efpia pone anche l’accento sulla necessità di una migliore trasparenza e comprensione della domanda da parte dei pazienti, basata su dati epidemiologici attuali e prospettici. A questo riguardo, il suggerimento è di usare come riferimento a tal fine lo European Medicines Verification System (EMVS).

L’approccio basato sul rischio dovrebbe focalizzarsi sui prodotti e carenze critiche, così da permettere l’implementazione di piani mirati di prevenzione delle carenze (SPP) per i prodotti critici da mettersi a punto attraverso processi collaborativi. Anche la gestione delle scorte di sicurezza dovrebbe essere basata su una approccio risk-based. Sarebbe inoltre necessaria una maggiore flessibilità del sistema, da raggiungere attraverso l’emanazione di misure regolatorie di mitigazione delle carenze. Efpia sottolinea infine l’importanza di rinforzare la resilienza europea a livello delle catene di fornitura globali, sulla base della forza dell’industria del Vecchio Continente in materia di produzioni farmaceutiche e ricerca e sviluppo. Il tutto in un contesto che guardi ai benefici delle catene aperte di fornitura e, ove appropriato, a incentivi mirati per la diversificazione delle stesse.