Un white paper da poco pubblicato dalla Global Medical Technology Alliance (GMTA) – che riunisce le associazioni dell’industria medtech a livello globale – fa il punto sulle interconnessioni tra protezione dei dati personali, privacy e dati sanitari a livello globale nell’ambito dell’industria delle tecnologie medicali. Obiettivo del documento è proporre un approccio più pratico alla gestione della privacy e alla protezione dei dati sanitari, per evitare i possibili rischi derivanti da una erronea applicazione dei requisiti legali al settore sanitario. 

Secondo la GMTA, la combinazione tra una privacy focalizzata sul consumatore e legislazioni restrittive in tema di localizzazione dei dati applicate al settore della salute potrebbero avere ripercussioni sullo sviluppo e fornitura di tecnologie e soluzioni, sia già ben rodate che innovative. 

A partire dal razionale che sottende alle diverse proposte (con riferimento a diverse legislazioni sulla protezione dei dati personali vigenti in diverse aree geografiche), il white paper approfondisce la necessità di inserire in modo corretto i dati sanitari all’interno del contesto degli obiettivi sanitari critici. Vengono anche avanzate proposte su possibili usi legittimi dei dati sanitari, definiti in base al beneficio che ne risulterebbe per i pazienti o la società. Tra questi, gli usi per diagnosi e trattamento, ricerca e innovazione, sanità pubblica, amministrazione/finanza e miglioramento qualitativo, qualità del prodotto e monitoraggio medico e di sicurezza, valutazione degli esiti e rimborso. La creazione di un quadro di riferimento comune a livello internazionale specifico per i dati sanitari e la privacy ad essi connessa è lo strumento identificato da GMTA come il più adatto a rispondere alle opportunità e sfide offerte dalla nuova sanità digitale.