A valle dell’industria farmaceutica ci si trova a trattare reflui per renderli sempre più spesso idonei ai limiti di scarico in corpo idrico superficiale. Si tratta in alcuni casi di composti organici, quindi COD, Azoto, Fosforo, e all’interno del COD anche le molecole organiche residue di API. Dal primo impianto pharma MBBR nel 1997, le tecnologie biologiche di Anoxkaldnes Veolia si sono evolute ben oltre i tradizionali impianti a massa sospesa con fanghi attivi. Si parla di MBBR (Moving Bed Biofilm Reactor), di biomassa adesa a letto mobile su carrier, che è miscelato all’interno della vasca biologica. Soluzione compatta, ideale nei casi di industrie con poco spazio. MBBR è una tecnologia adatta ad API mediamente o difficilmente biodegradabili. Vari sono anche gli upgrade di impianti esistenti con CAS (Conventional Activated Sludge – Fango attivo tradizionale) riconvertiti con sezioni MBBR per specializzarne l’efficienza. Per trattamento biologico si intende che ci sono dei microorganismi che lavorano al posto di agenti chimici. È la via più sostenibile all’interno delle BAT, per trattare le sostanze biodegradabili. In alcuni impianti pharma, la tecnologia MBBR eXenoTM (Ozono e MBBR), è stata applicata come sezione finale di affinamento e abbattimento della tossicità del refluo. Un caso studio MBBR è l’impianto in Grindeks per trattare Meldonium. Il refluo di 200-500 m3/giorno, è molto complesso sia di COD (2000-7000 mg/l), sia di Azoto (100-200 mg/l), Total P 8 mg/l, TSS 50 mg/l, pH 4-10.
In ogni nuovo progetto, la prima attività sono le analisi di campioni compositi prelevati in sito, filtrati a 1.6 μm. La frequenza delle campionature varia in base alla programmazione dei batch di produzione. Ad esempio, 2 campionature/settimana, per 4 settimane. Poi nei nostri laboratori realizziamo un impianto pilota MBBR in scala, che viene mantenuto in funzione per due mesi. Dopo viene costruito l’impianto definito. In Grindeks l’impianto ha 5 sezioni MBBR in serie, per rimuovere COD, Azoto, Fosforo, Fenoli, quindi un impianto completo di nitrificazione e denitrificazione. I diversi compartimenti che normalmente si hanno in un impianto biologico, con vasche aerobiche in serie con tecnologie a biomassa sospesa utilizzerebbero tutte la stessa tipologia di microrganismi. Invece, con compartimenti di MBBR, i batteri si specializzano per ogni tipo di contaminante. La prima sezione rimuove il COD prontamente biodegradabile, e a seguire il COD più difficilmente biodegradabile. Ci sono molti altri casi di composti mediamente biodegradabili già trattati: Ketoprofen (rimozione con MBBR del 75%, CAS solo del 10%, Gemfibrozil (rimozione con MBBR del 73%, CAS solo del 15%), e tra i difficilmente biodegradabili: Acido Clofibrico (rimozione con MBBR del 25%, CAS solo del 8%), Diclofenac (rimozione con MBBR del 22%, CAS solo del 4%). Il know-how di Veolia per i WWTP industriali pharma è completo nelle tecnologie per il trattamento di composti basso bollenti o di antibiotici (es. Clindamicina, Gabapentina), con tecnologia Evaled. Con residui di solventi idrocarburici utilizzati nei processi di sintesi, si applica invece la tecnologia Veolia MPPE (Macro Porous Polymer Extraction).
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Luca Pigat, Business Development Manager Pharma
Veolia Water Technologies Italia SpA
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