Il processo di messa a punto del trattato pandemico da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità si arricchisce delle proposte avanzate dall’International Generic and Biosimilar Medicines Association (IGBA), pubblicate in un position paper disponibile sul suo sito.
I nove punti del documento analizzano gli elementi di criticità affinché le catene di fornitura risultino effettivamente “resilienti”, comprese quelle relative ai medicinali essenziali e agli altri prodotti sanitari necessari per la gestione delle emergenze.
Come evidenziato dal Covid, le aree di maggiore vulnerabilità a livello globale sono identificate nell’approvvigionamento di materie prime, produzione, trasporti e logistica. IGBA sottolinea l’urgenza di supportare in modo efficace le supply chain globali, per permettere risposte produttive a emergenze future che le potrebbero mettere a rischio. Più in particolare, uno degli insegnamenti della pandemia Covid ha riguardato la mancanza di progettazione efficiente delle politiche di procurement per i generici, soprattutto in alcune regioni, derivante da un maggiore consolidamento delle forniture di principi attivi e prodotti finiti.
La richiesta di IGBA è di dar vita a collaborazioni globali trasparenti per l’accesso dei pazienti ai medicinali. Tali iniziative dovrebbero focalizzarsi sul monitoraggio delle vulnerabilità delle catene di fornitura, la costruzione delle capacità per la gestione delle emergenze (in particolare per i farmaci essenziali) e la promozione della cooperazione internazionale. Quest’ultima dovrebbe essere basata su flussi regolari di farmaci e loro componenti a livello internazionale, obiettivo che richiede un migliore coordinamento e un approccio olistico al problema. Da questo punto di vista, l’Associazione vede positivamente le negoziazioni in corso sul Global Pandemic Supply Chain and Logistics Network dell’Oms, che puntano ad armonizzare maggiormente i requisiti regolatori e le procedure per l’immissione dei medicinali nei vari mercati globali.
Il position paper sottolinea anche la mancanza, nell’attuale bozza di documento negoziale, di riferimento all’importanza dei sistemi di procurement sostenibile, che pongano attenzione anche alla sicurezza delle catene di fornitura e alla qualità dei prodotti, oltre che al prezzo.