Il G7 della Salute si è riunito a Nagasaki, in Giappone, lo scorso 13 e 14 maggio, e ha visto la partecipazione anche del Ministro della Salute Orazio Schillaci in rappresentanza dell’Italia.

Abbiamo condiviso un documento che pone le basi per un’efficace azione volta a rafforzare la salute globale e l’universalità della copertura sanitaria. Prevenzione, innovazione, equità, investimenti sulla forza lavoro sono alcuni dei punti su cui abbiamo espresso la posizione dell’Italia nell’ottica di un approccio collaborativo”, ha commentato il Ministro Schillaci, al termine dei lavori.

Per Schillaci, promuovere l’innovazione sanitaria è fondamentale per sostenere il rafforzamento dell’architettura sanitaria globale e il raggiungimento della copertura sanitaria universale. “In Italia stiamo investendo nella transizione digitale del Servizio sanitario nazionale con specifici interventi per rafforzare l’assistenza di base, anche attraverso la telemedicina, per potenziare il Fascicolo sanitario elettronico e per valorizzare la portata dell’utilizzo dei dati in termini di predittività e programmazione”.

Il Ministro ha ricordato anche l’impegno italiano in ambito europeo e internazionale e le attività messe in campo per fronteggiare eventuali future emergenze legate a patogeni virali. “Le contromisure mediche sono un elemento essenziale per la preparazione e la risposta a eventuali minacce di epidemia o pandemia – ha aggiunto Schillaci-. A livello globale, non possiamo perdere l’opportunità di ridefinire gli strumenti utili a sviluppare una strategia globale sulle contromisure mediche con una chiara individuazione della governance, delle responsabilità e delle risorse disponibili, in una prospettiva di maggiore equità, con particolare attenzione ai Paesi a medio e basso reddito”.

Il documento conclusivo del G7

Il lavori del G7 Salute si sono conclusi con la pubblicazione di un documento conclusivo articolato in sei diversi punti, a partire dalla necessità di rafforzare la l’architettura sanitaria globale (GHA) sulla base di quanto appreso durante la pandemia. La copertura sanitaria universale e l’utilizzo dell’innovazione a supporto della salute globale sono gli altri impegni assunti dai ministri della Salute, che hanno anche toccato ili tema della solidarietà ad aree che per diversi motivi stanno vivendo una forte criticità in campo sanitario, quali Turchia e Siria, Ucraina e Sudan. 

Il documento conclusivo richiama il rapido sviluppo delle contromisure mediche (MCM) contro la Covid-19, che è stato accompagnato da molte sfide e criticità sia sul fonte di ricerca e sviluppo, produzione e accesso che su quello dell’impatto per i sistemi sanitari e le economie nel loro complesso. L’ecosistema MCM prospettato dal G7 Salute dovrebbe basarsi su criteri di equità, incisività, efficienza, convenienza economica, qualità, responsabilità, agilità e velocità. Un obiettivo che vede uniti il G7 e i paesi membri dell’OMS per un miglior coordinamento degli studi clinici e la generazione di routine di evidenze di alta qualità.