L’annuncio dell’intenzione del governo di attuare entro il 2023 un Piano nazionale della filiera farmaceutica, avvenuto nel corso del recente convegno “Pharma&Life Sciences Summit”, è stato accolto molto positivamente dal presidente di ADF, Walter Farris. “Possiamo affermare che viene ancora una volta riconosciuto il valore strategico che il settore del farmaco ricopre nel nostro Paese, in tutte le sue componenti (produttori, distributori intermedi e farmacie) sia nel contesto socio-sanitario e dei servizi ai cittadini che per l’apporto fondamentale all’economia nazionale”, ha dichiarato Farris.
Nel corso del convegno organizzato da Il Sole 24 Ore, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha dichiarato che il governo sta valutando una nuova governance del settore farmaceutico, mirata a migliorare le prestazioni della filiera e a coinvolgere tutti gli attori, compresi i distributori e le farmacie. “Siamo quindi fiduciosi che sia giunto il momento di riconsiderare il ruolo fondamentale della distribuzione intermedia, anello centrale della filiera, nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e delle istituzioni sanitarie regionali”, ha affermato il presidente di ADF, che ha anche sottolineato come alle aziende del comparto venga richiesto di far fronte a sempre nuove esigenze di servizio e a ingenti investimenti. Investimenti necessari da un lato ad adeguare le strutture operative e gli impianti agli aggiornamenti normativi (quale la normativa europea anticontraffazione, che dovrà essere posto in essere entro febbraio 2024), dall’altro volti a soddisfare i bisogni richiesti dall’implementazione della nuova farmacia dei servizi.
“La sostenibilità di servizio pubblico essenziale che la distribuzione intermedia svolge a tutela dei cittadini va garantita anche rivedendo i margini delle nostre aziende secondo una logica di equo compenso che si basi sull’analisi e sul riconoscimento dei costi operativi”, ha proseguito Farris. Il presidente di ADF ha anche ricordato come la legge n. 122 del 2010 abbia tagliato drasticamente la quota di spettanza dei grossisti, portandola dal 6,65% al 3%. Una situazione presa in considerazione anche dal “Tavolo su regolamentazione del mercato e strategie industriali nel settore farmaceutico” promosso dal MISE (oggi MIMIT), che sottolineava come la ‘forte compressione dei margini dei distributori intermedi conduce ad erogare sotto costo servizi di interesse pubblico per il SSN’. I dati di studi universitari, inoltre, quantificano una perdita di 0,26 euro per ogni confezione di farmaco SSN di classe A consegnata.
“Insieme agli altri protagonisti del settore affrontiamo oggi una crisi multifattoriale: emergenze sanitarie, carenze di medicinali, aumento dei costi oltre alla crisi economico-finanziaria con l’inflazione e l’aumento dei tassi. Questo governo sta rispondendo alle istanze del comparto con un approccio e una visione globale, che intende coinvolgere tutti i protagonisti della filiera (industria, distribuzione intermedia e farmacisti), ciascuno nel proprio ruolo specifico e interconnesso, fondamentale e indispensabile al sistema Italia. Siamo confidenti che a questi importanti e significativi annunci seguano, al più presto possibile, misure e interventi concreti che possano dare respiro alle nostre aziende”, ha concluso il presidente Farris.