Dalla scoperta alla sviluppo dei farmaci, entro il 2025 l’intelligenza artificiale rivoluzionerà il comparto. È quanto emerge dal Rapporto annuale CPHI, a seguito di un’analisi condotta su 250 aziende farmaceutiche nel mondo.

Nei prossimi due anni l’intelligenza artificiale rivoluzionerà ogni singolo aspetto del comparto farmaceutico, dalla scoperta alla sperimentazione clinica dei farmaci. A più ampio raggio temporale (entro il 2030), oltre il 50% dei farmaci approvati dalla Food and Drug Administration sarà stato messo a punto grazie all’uso dell’IA nei processi di sviluppo e produzione. E ancora, oltre il 40% dei farmaci inventati e progettati grazie agli algoritmi riceveranno – entro i prossimi due/cinque anni – il placet dell’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. È quanto emerge dal Rapporto annuale CPHI 2023, fondato su un’analisi condotta su 250 aziende farmaceutiche a livello globale.

Il Rapporto sarà approfondito nel corso del CPHI Worldwide – il meeting che presenta le novità aziendali in Spagna e nel mondo in materia di strumentazione da laboratorio, biotecnologia, prodotti farmaceutici, attrezzature e tecnologia, prodotti farmaceutici – in agenda a Barcellona dal prossimo 24 al 26 ottobre. Il 62% degli intervistati, emerge ancora dal report annuale CPHI, prevede che il primo farmaco completamento scoperto e sviluppato grazie all’intelligenza artificiale otterrà l’approvazione della Food and Drug Administration entro il prossimo quinquennio; il 20%, invece, risulta più fiducioso e circoscrive l’arco temporale al prossimo biennio.

IA e machine learning nel Pharma

Oltre il 50% delle aziende coinvolte presume che, entro il 2026, il machine learning diverrà una tecnologia di routine per l’ottimizzazione dei processi di produzione farmaceutica. Il 52% degli intervistati prevede che, fra tre anni, il ruolo dell’IA nell’ottimizzazione dei processi produttivi costituirà l’applicazione principale all’interno dell’industria farmaceutica (al contempo, quasi il 43% ritiene che l’intelligenza artificiale aiuterà a creare proposte normative nel settore farmaceutico).

In merito all’apporto dell’IA e del machine learning nel pharma, lo scorso 19 luglio l’EMA ha reso fruibile sul proprio portale la prima bozza del “Reflection paper on the use of artificial intelligence in the lifecycle of medicines”, che custodisce le più recenti valutazioni dell’Agenzia europea per i medicinali in merito all’applicazione dell’IA e dei metodi di machine learning in ogni step del ciclo di vita dei medicinali: dalla drug discovery fino agli studi clinici e alle attività post autorizzazione.

Il documento di riflessione fa parte delle iniziative della Heads of Medicines Agencies (HMA) e del gruppo direttivo sui Big Data dell’EMA (BDSG) per incrementare la capacità data-drive in ambito regolatorio da parte del European Medicines Regulatory Network. La consultazione pubblica sulla bozza – il cui testo intende, soprattutto, incoraggiare riflessioni e confronti con gli stakeholders in merito ai criteri per la valutazione normativa di tali, nuove tecnologie – rimarrà aperta fino al 31 dicembre di quest’anno. L’argomento sarà ulteriormente sviscerato nell’ambito di un seminario congiunto HMA/EMA fissato per il prossimo 20-21 novembre.