La crisi dei sistemi sanitari, messi sempre più alle strette da una cronica mancanza di fondi e carenza di personale, potrebbe minare alla base il raggiungimento degli obiettivi della Europe Cancer Mission di salvare 3 milioni di vite entro il 2030, sottolinea in un nuovo rapporto di recente pubblicazione la Federazione europea delle Industrie e associazioni farmaceutiche (EFPIA).

La raccomandazione che esce dal documento (commissionato dalla piattaforma Oncologia della Federazione e supportato da quattordici associazioni rappresentative anche di professionisti sanitari, pazienti e mondo accademico) è quella di ripensare profondamente il modo con cui vengono erogati i servizi dedicati ai pazienti con tumore

Secondo Nathalie Moll, direttrice generale di EFPIA, “Il rapporto evidenzia come l’innovazione nella cura dei tumori possa aiutare a risolvere i problemi di personale, migliorare l’efficienza e ridurre i costi per i sistemi sanitari, oltre che a migliorare le vite di milioni di pazienti in Europa. Se dobbiamo rispondere alle sfide poste dalla cura dei tumori in Europa, dobbiamo agire adesso per creare le giuste condizioni a livello UE al fine di permettere all’innovazione di fiorire nella regione e di implementare trattamenti e diagnostici efficaci per il miglioramento dell’efficienza a livello locale”. 

Secondo i dati del rapporto, la regione europea potrebbe veder mancare almeno 4,1 milioni di lavoratori in ambito sanitario entro il 2030. Un dato ancora più preoccupante se riferito al settore oncologico, e che potrebbe portare molti pazienti a dover sperimentare diagnosi tardive o minori esiti terapeutici a causa di liste di attesa sempre più lunghe.  

Alla radice del problema vi sarebbe in promo luogo, secondo il rapporto, l’aumento della domanda di servizi conseguente alla crescita e invecchiamento della popolazione europea, accompagnato da una produttività della forza lavoro sanitaria in stallo rispetto a quanto avviene in altri settori e al fatto che la stessa forza lavoro non cresca rispetto all’aumento della domanda. 

Per aiutare a risolvere questi problemi, il rapporto presenta dieci diversi studi di caso tesi a illustrare approcci innovativi alla cura dei tumori sperimentati in Europa e che, se adottati su larga scala, potrebbero portare benefici sostanziali sia ai pazienti che ai sistemi sanitari dei singoli stati membri. Quattro di questi esempi sono stati maggiormente approfonditi, in quanto particolarmente esemplificativi degli obiettivi che la piattaforma Oncologia di EFPIA vorrebbe raggiungere. Tra questi anche un progetto italiano volto a testare le applicazioni dell’intelligenza artificiale nell’ambito dell screening del tumore al polmone, con una potenziale riduzione del 15% del carico di lavoro dei radiologi.

Due progetti tedeschi hanno approfondito, rispettivamente, il monitoraggio remoto del paziente sottoposto a chirurgia del colon-retto (per abbreviare i tempi di ricovero e il carico di lavoro degli infermieri) e il ricorso a test di auto-screening con cui i pazienti potrebbero identificare precocemente tumori della pelle senza bisogno di visite non necessarie dal medico di base o dal dermatologo. Un progetto britannico, infine, ha testato modalità diagnostiche da remoto per ridurre l’eccessivo ricorso a colonscopie e a visite in ospedale.