L’associazione europea AESGP, che rappresenta l’industria dei farmaci di automedicazione, ha reagito alla pubblicazione della Comunicazione sulle misure per prevenire le carenze di farmaci da parte delle Commissione UE con una nota in cui sottolinea alcune criticità, in particolare per quanto riguarda la gestione di breve periodo e l’individuazione dei medicinali critici.
AESGP sottolinea come le carenze di medicinali non su prescrizione siano piuttosto rare, e spesso aggravate da fattori distorsivi della domanda come accaduto ad esempio durante il periodo di emergenza pandemica. Evenienze a cui il settore avrebbe sempre fatto fronte, secondo AESGP, grazie a strategie particolari nella gestione delle catene di fornitura, quali ad esempio la disponibilità di stock tampone di specifiche sostanze.
Secondo l’associazione industriale, le carenze rappresenterebbero una preoccupazione soprattutto ove colpiscano medicinali con nessuna o scarse alternative: situazione che non si riferirebbe ai farmaci senza obbligo di prescrizione, per i quali esistono alternative nella maggior parte dei casi e che possono venire sostituiti con il supporto del farmacista.
Secondo AESGP, quindi, una carenza avrebbe un impatto molto basso sugli esiti dell’auto-trattamento, motivo per cui l’associazione si dice sorpresa del fatto che questa categoria di medicinali sia stata inclusa tra quelli menzionati nella Comunicazione come “comunemente usati nella stagione autunnale/invernale”.
AESGP sottolinea anche, nella sua nota, al fatto che la Commissione abbia menzionato in modo specifico i principi attivi ibuprofene e paracetamolo, che non sarebbero mai stati oggetto di carenze secondo l’associazione, mentre nessun altro principio attivo viene apertamente citato nella Comunicazione.
Il documento indica anche che solo pochi paesi europei monitorano in modo proattivo le carenze dei farmaci non su prescrizione, proprio a causa del basso impatto che ne potrebbe derivare. La nota sottolinea anche come aumentare gli stock dei farmaci di auto-medicazione per la stagione invernale potrebbe comportare un significativo aumento dei costi, oltre che il rischio di vedere giungere a scadenza i medicinali non utilizzati.
Le proposte di miglioramento
La nota avanza anche alcune proposte su come gestire le carenze all’interno della revisione della legislazione farmaceutica, a partire dal fatto che la notifica di carenza dovrebbe essere riferita solo ai medicinali inclusi nella lista dei medicinali critici e per i quali non ci siano alternative disponibili.
In caso di una sospetta carenza di un farmaco non su prescrizione incluso nella lista dei medicinali critici su base nazionale o europea, inoltre, i titolari AIC dovrebbero riportare tale evenienza alle autorità competenti non più tardi di due mesi dall’evento.
Anche i Piani di prevenzione delle carenze dovrebbero venire riferiti unicamente ai medicinali non su prescrizione inclusi nella lista dei medicinali critici. In caso di carenza di uno di tali farmaci, infine, AESGP auspica che il Medicine Shortages Steering Group di EMA non abbia poteri specifici per imporre la gestione delle scorte e la diversificazione dei fornitori. Tale richiesta è giustificata dall’associazione di categoria con il fatto che le aziende dispongono già di varie strategie di supply chain per mitigare le situazioni di carenza, strategie che dovrebbero poter adottare nel modo più appropriato aspetto al singolo caso.