Il tema dell’intelligenza artificiale (IA) si arricchisce ogni giorno di più di nuove indicazioni su come ottimizzare l’applicazione del nuovo approccio al miglioramento dei processi nei diversi settori. Vanno in questa direzione, con specifico riferimento al dominio della ricerca scientifica e dell’innovazione, le raccomandazioni pubblicate recentemente dallo Scientific Advice Mechanism (SAM), di cui fa parte il Gruppo degli Chief Scientific Advisors della Commissione UE. L’opinione dell’organismo indipendente – non vincolante – era stata richiesta a luglio 2023 dal vicepresidente esecutivo della Commissione, Margrethe Vestager, e potrà andare ad arricchire la strategia complessiva per l’IA in ricerca e innovazione europea, che comprende tra gli altri le linee guida sull’uso responsabile dell’IA generativa e il policy brief sull’IA nelle Scienze. Ulteriori riferimenti possono essere trovati anche all’interno dei risultati del sondaggio tra chi ha ricevuto grant ERC e che utilizza l’IA per condurre i progetti, nonché nell’analisi del portfolio dei progetti ERC comprensivi dell’utilizzo o sviluppo di intelligenze artificiali.

Le raccomandazioni per gli scienziati sull’uso dell’IA

Il documento del SAM affronta sia le sfide che le opportunità offerte dal ricorso all’intelligenza artificiale in ambito scientifico, con possibili impatti a livello di discovery, di accelerazione delle attività di sviluppo e di miglioramento della produttività. Non mancano, però, anche i possibili ostacoli e rischi, tra cui il documento sottolinea la necessità di ottenere risultati trasparenti e riproducibili, e il fatto che l’efficacia di molti dei modelli esistenti di IA possa essere compromessa dalla qualità dei dati utilizzati per il suo addestramento.
Per ottimizzare lo sviluppo e utilizzo di sistemi IA in ambito scientifico, il SAM indica innanzitutto l’opportunità di creare un nuovo istituto europeo per l’intelligenza artificiale nelle scienze, che permetterebbe di contrastare meglio il dominio sulle infrastrutture IA da parte di poche multinazionali. Il nuovo istituto sarebbe il riferimento per accedere ad ampie risorse di calcolo, a infrastrutture cloud sostenibili e a formazione specializzata sull’IA per gli scienziati.
A ciò si dovrebbe affiancare lo sviluppo di standard di qualità elevati per i sistemi di intelligenza artificiale, in grado di assicurare un’alta qualità dei dati alla base degli stessi.
Secondo il documento,. inoltre, l’Unione europa dovrebbe supportare la creazione di modelli IA pubblici e trasparenti, utili a migliorare la fiducia in tale approccio come pure la riproducibilità dei risultati delle ricerche. Sarebbe inoltre utile sviluppare strumenti di intelligenza artificiale specializzati nell’ambito scientifico (inclusi, ad esempio, modelli di linguaggio scientifico, assistenti di ricerca, ecc.).
Il SAM ha individuato le aree della sanità personalizzata e della coesione sociale come i settori che potrebbero beneficiare in modo particolare da un approccio IA alle attività di ricerca, sulla base della disponibilità di grandi quantità di dati ma di difficile interpretazione. Il documento sottolinea anche l’importanza di approfondire la ricerca sugli aspetti etici, filosofici e legali del ricorso all’intelligenza artificiale nelle scienze, con l’obiettivo di assicurare il rispetto dei diritti umani, della trasparenza e della responsabilità.