La Commissione europea ha pubblicato l’EU Innovation Scoreboard 2024 (EIS), il rapporto annuale che dal 2001 fa il punto delle attività di ricerca e innovazione (R&I) nei diversi paesi membri, oltre che di alcuni paesi confinanti e paesi terzi particolarmente significativi sul piano della competizione.
I dati dell’EIS sono anche navigabili online a questo link; lo strumento interattivo permette una comparazione dei punteggi relativi ai specifici settori d’interesse e permette di visualizzare i profili dei singoli paesi, compresa la valutazione dei punti di forza e debolezza e dei trend.
Anche per questa edizione dell’EIS è stato applicato il quadro di riferimento per la misurazione introdotto nel 2021 e che comprende 32 indicatori. I dati analizzati sono riferiti al quinquennio 2017-2024. Un sottoinsieme di 19 indicatori è stato utilizzato per comparare le performance dell’Unione europea con quelle di undici competitori globali.

I principali risultati per il 2024

Il dato complessivo che emerge dallo European Innovation Scoreboard 2024 indica che nell’ultimo quinquennio la performance complessiva in termini di innovazione è migliorata in media del 10%. A livello dei singoli stati membri, tale andamento è in molti casi confermato, anche se con livelli diversi per i singoli paesi (con l’unica eccezione del Lussemburgo). I miglioramenti più significativi sono stati fatti registrare da Cipro ed Estonia (+39% e +27%, rispettivamente); un nutrito gruppo di paesi ha invece fatto segnare una crescita di meno del 5% nel periodo 2017-2024 (Romania, Francia, Irlanda, Slovacchia, Lettonia, Bulgaria, Germania, Portogallo, Austria, Slovenia).
Più in particolare, l’ultimo anno considerato (2023-2024) ha visto in media un aumento della performance in innovazione dello 0,6% (in linea con l’anno precedente), con 15 paesi che hanno mostrato un trend di crescita (> 3% per Lituania, Polonia e Cipro), mentre altri 11 hanno visto un calo delle loro prestazioni. Solo la Croazia è rimasta stabile.
Anche l’edizione 2024 del rapporto ha suddiviso i paesi UE in quattro diversi gruppi d’innovazione, sulla base dei punteggi ottenuti. I Leaders dell’Innovazione comprendono i paesi con una performance maggiore del 125% della media europea (Danimarca, Svezia, Finlandia e Paesi Bassi). I paesi Forti Innovatori comprendono Belgio, Austria, Irlanda, Lussemburgo, Germania, Cipro, Estonia e Francia (performance tra il 100% e il 125% della media UE). L’Italia si colloca tra i paesi Moderati Innovatori, insieme a Slovenia, Spagna, Repubblica Ceca, Malta, Lituania, Portogallo, Grecia e Ungheria (70%-100% della media UE). Gli Innovatori Emergenti, infine, presentano tassi d’innovazione minori del 70% della media e includono Croazia, Polonia, Slovacchia, Lettonia, Bulgaria e Romania.  
Tra i paesi extra-UE confinanti, la Svizzera è risultata essere il paese più innovativo, grazie alla presenza di sistemi di ricerca attrattivi, gestione delle risorse umane e della proprietà intellettuale, investimenti d’impresa. A livello globale, la Corea del Sud si è confermata essere il competitor più innovativo, con una prestazione che supera la media UE del 21,1%. Anche Canada, Stati Uniti e Australia sopravanzano l’Unione, come già nel 2023; la Cina, infine, ha aumentato il suo tasso di innovazione del 28,2% dal 2017, raggiungendo il Giappone e avvicinandosi all’Unione europea.

I dati relativi all’Italia

Seppur all’interno degli Innovatori Moderati, l’Italia si colloca in ventesima posizione della classifica, con una performance del 89,6% rispetto alla media europea (superiore a quella della media del gruppo). La crescita del tasso di innovazione è stata dello 0,8% rispetto al 2023 e del 15,0% rispetto al 2017 (link al profilo paese).
Tra i fattori individuati aver contribuito a questa crescita figurano la presenza di piccole e medie imprese che collaborano tra loro e introducono innovazioni di prodotto, la produttività delle risorse e le co-pubblicazioni pubblico-privato. Sul fronte opposto, tra gli elementi di debolezza del paese figurano i dati relativi alla popolazione in possesso di un’educazione di livello terziario, la percentuale di studenti stranieri di dottorato rispetto al totale e la mobilità da lavoro a lavoro nel settore risorse umane nelle scienze e tecnologie. Rispetto al 2017 è stata registrata una diminuzione dell’innovazione nel campo delle tecnologie correlate all’ambiente e delle domande di design, mentre rispetto al 2023 c’è stata un forte calo della spesa in innovazione per personale impiegato, della spesa non R&D e delle vendite di innovazioni nuove per il mercato e nuove per l’azienda.

Immagine creata con ChatGPT a cura della Redazione