Settembre è arrivato ed è già tempo, ormai, di tornare a dedicarci alle nostre vite professionali. Certamente non ci sarà da annoiarsi in un settore, come quello Pharma, in continua evoluzione. Siamo nel mezzo, infatti, di una trasformazione del concetto di farmaco e dell’approccio terapeutico. Leggendo la relazione fatta da Marcello Cattani all’assemblea di Farmindustria per la sua rielezione a presidente (pag. 8), ho colto alcuni passaggi che rappresentano l’enunciato di quanto sta accadendo nel nostro mondo, che da chimico-farmaceutico si sta rapidamente trasformando in bio-chimico-farmaceutico. Si parla, ad esempio, di 23 mila prodotti in via di sviluppo, con molte nuove e innovative piattaforme terapeutiche emergenti, come il gene editing, i virus oncolitici o il microbioma. Si fa riferimento alla capacità di manipolazione genetica del DNA, di virus capaci di intaccare le cellule oncologiche del paziente e di gestione del patrimonio genetico dell’organismo. Per non parlare dell’apporto ormai imprescindibile dell’IA, che anche noi andremo ad affrontare in questo numero di NCF in un focus dedicato a “macchine e impianti”.
L’intelligenza artificiale può essere un supporto per robotica e manutenzione predittiva. Dalle parole di Alessandro Farinelli, docente dell’Università di Verona, apprendiamo come l’IA si sia evoluta nel tempo verso lo sviluppo di sistemi e applicativi per far svolgere alle macchine compiti complessi che richiedono l’elaborazione di moli enormi di dati (pp. 38-41). Attività altrimenti irrealizzabili per le facoltà umane. Primo obiettivo dell’IA è quello di fornire strumenti e soluzioni di facile utilizzo per lo svolgimento di specifiche operazioni con funzioni di supporto, non di sostituzione dell’operatore. Quando parlo di intelligenza artificiale, rammento sempre che gli algoritmi che ne sono alla base sono pensati e definiti dall’Uomo che, fino a prova contraria, rimarrà l’unico a disporre della creatività necessaria per insegnare alle macchine come operare e come imparare (Machine Learning).
Parleremo, inoltre, di nuove modalità operative, legate ai farmaci che richiedono durante il processo produttivo una manipolazione in ambienti sterili e con condizioni di t° rigorose e limitate. In questi casi, l’utilizzo di isolatori cui si accosta l’introduzione della robotica per l’esecuzione sicura e precisa di operazioni, a volte rischiose (per l’uomo, oppure per la qualità del prodotto), diventa un fattore vincente per migliorare efficienza e qualità del processo stesso.
Ci tengo a sottolineare, infine, un ultimo approfondimento che affronta un tema
molto sentito e dibattuto nel nostro Paese: l’utilizzo della cannabis quale
terapia per le patologie previste dal DM 9/11/2015, quali ad esempio l’impiego nel dolore cronico e di quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV (pp. 56-66). La trattazione del tema ha rappresentato per la Redazione anche l’occasione di una visita in prima persona allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, l’unica officina farmaceutica di Stato in Italia. Attraverso questo approfondimento coinvolgente, il lettore troverà tutte le risposte a una serie di domande. Qual è il perché dell’uso medicinale della cannabis? Quali sono le tipologie e come vengono coltivate? Come si trasforma la pianta in principio attivo utilizzabile a fini medici, e come lo si somministra? Non mancherà un focus sull’interessante storia dello SCFM stesso. Auguro a tutti una buona lettura