Lo aveva annunciato, e puntualmente l’ordine esecutivo volto ad abbattere i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti è stato firmato dal presidente Donald Trump il 12 maggio.
La motivazione addotta per la misura, che appare destinata a scatenare molte tensioni nel mondo farmaceutico a livello globale, è di riportare i prezzi dei farmaci su prescrizione in vigore negli USA in linea con quelli vigenti in paesi simili. Nell’ordine esecutivo, infatti, si legge che sebbene gli Stati Uniti contino solo per meno del 5% della popolazione mondiale, essi finanziano i tre quarti dei profitti farmaceutici a livello globale.
Una dinamica che il presidente Trump attribuisce ai forti sconti che le industrie farmaceutiche garantirebbero per poter entrare su molti mercati esteri. Il risultato che si evince dal testo è che mentre gli elevati prezzi dei farmaci sostengono l’innovazione a livello globale, i sistemi sanitari degli altri paesi possono godere di condizioni economiche molto più favorevoli.
Le misure annunciate
L’ordine esecutivo annuncia misure “aggressive” nel caso in cui l’industria farmaceutica non offra ai consumatori americani i medesimi prezzi più bassi applicati ad altre nazioni. Viene anche dato incarico al Segretario di Stato per il Commercio di agire per assicurarsi che i paesi stranieri non siano impegnati in politiche e pratiche volutamente discriminatorie nei confronti degli Stati Uniti, che ne mettano a rischio la sicurezza nazionale e risultino in costi sproporzionati per i pazienti americani.
L’ordine esecutivo indica anche che il Segretario di Stato per la Salute dovrebbe sviluppare misure a sostegno di programmi di acquisto direct-to-consumer, cosicché le aziende farmaceutiche possano vendere i propri prodotti direttamente ai pazienti americani allo stesso prezzo delle nazioni più favorite, senza il bisogno di intermediari.
I nuovi prezzi proposti dal governo USA dovrebbero venire comunicati alle imprese del farmaco entro 30 giorni dall’ordine esecutivo (quindi entro metà giugno), in collaborazione con i centri responsabili dei servizi Medicare e Medicaid e altre agenzie coinvolte. Secondo le dichiarazioni del presidente Trump seguite alla firma dell’ordine esecutivo e riportate dalla stampa, le riduzioni di prezzo dei farmaci su prescrizione potrebbero andare dal 50% al 80-90% (link all’articolo di Fierce Pharma).
Qualora i prezzi proposti dal governo americano non trovassero risposta da parte dell’industria del farmaco, la situazione potrebbe vedere la messa in campo di un piano volto ad imporli per legge. Il piano comprenderebbe anche una certificazione da parte del Congresso sulle importazioni di farmaci ai sensi della sezione 804(j) del Federal Food, Drug and Cosmetic Act, a cui potrebbe seguire la definizione dei casi in cui potrebbero essere applicate deroghe caso-su-caso per l’importazione di farmaci su prescrizione.
L’ordine esecutivo contiene anche la non velata minaccia che il Commissario per i farmaci e gli alimenti potrebbe anche revisionare e potenzialmente anche revocare o modificare le approvazioni già concesse per quei farmaci che vengano ritenuti poco sicuri, inefficaci o commercializzati in modo improprio.