Il settore della farmaceutica dovrebbe dar luogo a performance più brillanti (+2,4% tendenziale) rispetto ad altri ambiti dell’industria manifatturiera italiana, che comunque nel suo complesso è attesa stabilizzarsi sui livelli di fatturato 2024 a prezzi costanti, secondo i dati del 107° Rapporto Analisi dei settori industriali di Intesa San Paolo – Prometeia. È, invece, attesa una modesta crescita del fatturato a prezzi correnti (+1,8%), per un valore di circa 1.143 miliardi di euro (+229 miliardi rispetto al 2019). La meccanica (+1,7%) e il largo consumo (1,2%) seguono il settore farmaceutico come prestazioni attese per il 2025.
L’anno in corso anche dovrebbe confermare il settore farmaceutico tra i leader per valore delle esportazioni (insieme ad alimentare/bevande e largo consumo), anche se in modo meno spiccato rispetto al 2024.
I trend per il prossimo quadriennio
L’industria manifatturiera italiana è attesa crescere del 1% medio annuo nel periodo 2026-2029, con un maggiore dinamismo nel primo biennio sulla scorta degli investimenti del PNRR. L’export rappresenterà anche in futuro il principale driver di crescita, indica il rapporto Intesa San Paolo – Prometeia. Il contesto della domanda mondiale dovrebbe risultare più debole rispetto al passato, con un saldo commerciale dell’industria manifatturiera italiana che dovrebbe raggiungere i 134 miliardi di euro al 2029 (circa 31 miliardi in più rispetto al 2019). Il rapporto segnala anche come più della metà dell’avanzo commerciale atteso potrebbe derivare dal settore della meccanica, che in prospettiva potrebbe beneficiare anche della potenziale ricostituzione della base produttiva americana .
Il settore farmaceutico, insieme a quello del largo consumo, è individuato tra quelli che dovrebbero presentare le maggiori opportunità di crescita al 2029, in quanto caratterizzati da un mix di domanda interna ed estera più brillante e con un fatturato deflazionato in aumento a ritmi del +2,4% medio annuo nel quadriennio 2026-29. Un’altra spinta in tal senso dovrebbe venire da una dinamica più vivace della spesa per consumi, con gli acquisti di farmaci e cosmetici che dovrebbero ricevere grande attenzione nel paniere di spesa dei consumatori, all’interno di un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione e attenzione al benessere personale.
Il rapporto indica anche un ridimensionamento dei valori degli indicatori economico-finanziari rispetto ai livelli di picco fatti registrare nel triennio 2021-2023. Il margine operativo lordo del settore manifatturiero dovrebbe comunque confermarsi superiore ai livelli pre-pandemia di qui al 2029, con previsione di un 9,4% di incidenza sul fatturato e un ROI stimato all’8,2%. Fattori a supporto di queste dinamiche sono rappresenti dalla buona rotazione del capitale investito, degli elevati investimenti realizzati negli ultimi anni e della crescita sostenuta del giro d’affari. Il rapporto segnala però che per il settore farmaceutico e per altri ambiti manifatturieri, tra cui quello dei produttori di intermedi (in particolare intermedi chimici), potrebbero trovarsi a dover fare i conti con una redditività inferiore a quella del 2019.