La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica e una call for evidence mirate a raccogliere i contributi degli stakeholder in visto dalla messa a punto del futuro regolamento European Innovation Act. L’iniziativa si colloca nell’ambito della Strategia europea per le startup e scaleup e mira a creare un ambiente più favorevole per l’innovazione e la crescita delle società innovative nell’Unione europea.
Sia la call for evidence che la consultazione pubblica sono aperte ai contributi fino al 3 ottobre 2025. Gli interessati possono accedere al portale “Have your Say” della Commissione, dove è disponibile un questionario formale per la raccolta di feedback strutturato e il documento di call for evidence sull’impact assessment.
Gli obiettivi dell’European Innovation Act
Il nuovo regolamento punta a facilitare lo sviluppo e commercializzazione di idee innovative sviluppate sul territorio europeo, in tutti i settori economici. “Dobbiamo creare il qquadro di riferimento migliore possibile per gli innovatori, e dargli l’opportunità di cui hanno bisogno per scegliere l’Europa (“Choose Europe”, ndr) per sviluppare i loro prodotti e soluzioni, prosperare nel Mercato unico e trasformarsi in attori globali”, ha dichiarato la commissaria per le Startup, la ricerca e l’innovazione, Ekaterina Zaharieva.
Alla base dell’iniziativa della Commissione vi è la volontà di superare le attuali barriere che frenano la trasformazione della ricerca e innovazione europa in prodotti che abbiano successo sul mercato. Uno dei gap da colmare in tal senso riguarda una migliore collaborazione tra industria e mondo accademico, con superamento delle attuali barriere che impediscono a università ed enti di ricerca di adottare un approccio alle attività di ricerca più orientato alla commercializzazione dei risultati. Le misure di semplificazione dovrebbero consentire un più facile accesso ai mercati, con riduzione della frammentazione del mercato unico e conseguente maggiore attrattività sia nei confronti degli investitori che dei talenti. In tema di infrastrutture tecnologiche e di ricerca, l’obiettivo è migliorare l’accesso e prevedere al creazione di regulatory sandbox per la sperimentazione di tecnologie innovative.
Tra i limiti individuati nei documenti in consultazione figura anche un insufficiente sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale e la mancanza di standard uniformi che facilitino l’adozione di tecnologie innovative. Sarebbero necessari anche percorsi più agili per convogliare le diverse fonti di finanziamento, pubblici e privati, con particolare attenzione alle tecnologie strategiche ad alta intensità di capitale. Viene confermato anche il tema del miglioramento delle procedure di appalto pubblico e del coordinamento delle politiche tra livello centrale e stati membri.







