Il tema dell’implementazione dell’intelligenza artificiale (IA) nell’ambito scientifico è oggetto di un documento da poco approvato dal Consiglio europeo, in cui l’ente rappresentativo dei governi nazionali UE chiede alla Commissione di dar vita a una specifica strategia sull’argomento. Una strategia che, secondo il Consiglio, dovrebbe basarsi su un approccio inclusivo, umano-centrico, etico e sostenibile.

L’inziativa del Consiglio europeo è stata motivata dal rapido sviluppo dei sistemi IA che ha caratterizzato gli ultimi anni, e che sta avendo un profondo impatto trasformativo anche in campo scientifico. Il numero di scienziati che utilizza l’intelligenza artificiale per le loro ricerche è passato dal 12% del 2020 al 16% nel 2021. Dall’analsi dei dati alle simulazioni e all’utilizzo dei grandi modelli di linguaggio, l’IA potrebbe svolgere un ruolo di primo piano nelle nuove scoperte e nel migliorare l’efficienza della ricerca, sia di base che applicata, contribuendo così a migliorare anche la competitività europea e la transizione digitale.

I punti al centro della conclusione del Consiglio UE

Secondo le conclusioni del Consiglio, le collaborazioni nel campo dell’intelligenza artificiale, e più in particolare le partnership internazionali reciproche e non discriminatorie, rappresenterebbero un elemento chiave per gli scambi scientifici,  per l’interoperabilità e la promozione di uno sviluppo responsabile dei sistemi IA. Il testo approvato richiama anche il fatto che i sistemi e modelli di intelligenza artificiale sviluppati e messi in servizio unicamente a scopi di ricerca e sviluppo scientifici sono esenti dalla conformità ai requisiti dell’AI Act, il regolamento europeo che ha normato il settore. 

Da qui la conseguenza circa la necessità di una normativa europea specifica per l’implementazione dell’IA in ambito scientifico. La Strategia europea per l’IA nelle scienze dovrebbe basarsi sulle migliori conoscenze e pratiche disponibili ed essere sviluppata in stretta collaborazione tra Commissione europea, paesi membri e comunità R&I. Per il Consiglio, la strategia dovrebbe porsi in modo complementare ad altri atti legislativi e focalizzarsi, tra le altre cose, sugli ecosistemi di ricerca interdisciplinari, sugli sviluppi coordinati delle politiche e sull’aumentare le competenze dei ricercatori. 

Le conclusioni chiedono anche un’agenda comune europea a supporto delle comunità della ricerca sull’intelligenza artificiale e del miglioramento dell’accesso ai dati, delle risorse computazionali e dei talenti in campo scientifico. Il Consiglio chiede anche di chiarire missione e governance del preannunciato European AI Research Council.

La mitigazione dei rischi connessi ai sistemi di intelligenza artificiale, tra cui possibili bias degli algoritmi, manipolazione dei dati e problemi etici, dovrebbe passare dallo sviluppo di benchmark di qualità, linee guida e best practice. In particolare, il Consiglio incoraggia la condivisione di dati aperti e in linea con i principi FAIR (findability, accessibility, interoperability, and reusability).

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