La Commissione europea ha pubblicato lo scorso 21 maggio la sua proposta di Strategia per il mercato unico, finalizzata a sostenere le aziende nello sviluppo del loro business e, al contempo, a proteggere maggiormente i consumatori.

Più in particolare, la Commissione punta a smantellare dieci barriere ancora presenti ai commerci tra i paesi UE, considerate “terribili” per il loro impatto che frena la competitività complessiva del blocco europeo all’interno di scenari globali sempre più complessi. La proposta prevede anche di modernizzare le regole in alcuni settori chiave, tra cui quello delle costruzioni, le poste e l’invio di pacchi, e di semplificare la normativa per molti servizi. Una nuova definizione delle imprese a piccola e media capitalizzazione (SMC) dovrebbe permettere a queste ultime di poter godere di alcuni benefici tipici delle PMI.

La digitalizzazione dei processi, inoltre, dovrebbe far sì che il deposito digitale degli atti diventi la norma per le imprese chiamate a rispondere alle normative europee. 

Le dieci azioni chiave per abbattere le barriere

Il mercato unico europeo conta attualmente 26 milioni di aziende e 450 milioni di consumatori, andando a generare il 18% dell’economia globale  e €18 triliardi di valore per il prodotto interno lordo europeo. Il mercato unico è tuttavia caratterizzato da una bassa produttività (circa 1%), fattore che impatta sulla competitività europea. Secondo la Commissione europea, il completamento del mercato unico permetterebbe di duplicarne i benefici. In particolare, il solo settore dei servizi contribuisce al 75% del GDP dell’Unione europea, ma le barriere sono nel 60% dei casi le stesse di vent’anni fa.

A tale riguardo, tra i dieci punti prioritari individuati dalla normativa vi è la definizione del 28-esimo regime d’impresa. La condivisione degli obiettivi con i singoli stati nazionali, inoltre, dovrebbe vedere ognuno di essi nominare un rappresentante di alto livello per il mercato unico, il cosiddetto “sherpa”, responsabile di promuovere l’applicazione delle nuove regole e verificare che la legislazione nazionale non ostacoli la realizzazione del mercato unico. 

Altre misure semplificative dovrebbero impattare sulle regole per il procurement pubblico e un più rapido riconoscimento delle qualifiche professionali. Dovrebbe anche venire rivisto il regolamento sulla standardizzazione, con possibilità per la Commissione di stabilire specifiche comuni ove necessario. Il Passaporto digitale dei prodotti è tra le misure previste a livello di confezionamento ed etichettatura dei beni sul mercato, con estensione e armonizzazione degli schemi di responsabilità estesa del produttore per la gestione del fine vita dei prodotti. 

Potrebbe anche venire creata un’autorità europea per la sorveglianza del mercato e potrebbero venire armonizzate le autorizzazioni e certificazioni per i servizi transfrontalieri. La mobilità transfrontaliera dei lavoratori potrebbe venire facilitata dall’adozione di una dichiarazione elettronica per i lavoratori distaccati e il coordinamento della sicurezza sociale. La strategia prevede infine di sviluppare nuovi strumenti contro le restrizioni territoriali ingiustificate dell’offerta, al di là delle situazioni vietate in base alla normativa sulla concorrenza. 

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