Universal Pack il 18 e 19 settembre con Pharma UP ha riunito tra San Giovanni in Marignano, Cattolica e autodromo di Misano professionisti e decision maker del settore farmaceutico e parafarmaceutico. L’evento organizzato in occasione del 60° anniversario dalla fondazione dell’azienda avvenuta nel 1965 ha posto in primo piano i temi della legislazione, della ricerca e dell’innovazione rispetto ai principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Due giorni di approfondimento tecnico dai quali è emersa la complessità del tema, dove non esiste alcuna procedura standard. Un percorso che ciascuna azienda dovrà affrontare con misure diverse “caso per caso” ma con un approccio sistemico. Lo scambio di idee e ispirare l’innovazione è avvenuto nel corso del Pharma Forum.

Moderato dal giornalista, podcaster e conduttore radiofonico Chicco Giuliani, il ciclo di interventi si è aperto con i saluti di Marco Nardini, Direttore Commerciale di Universal Pack. “L’idea di questo evento nasce dal desiderio di condividere insieme del tempo di qualità e per farlo abbiamo scelto l’autodromo di Misano che per noi romagnoli che siamo cresciuti col rombo dei motori è un posto magico pieno di passione e tanta energia. Un’occasione unica per vivere una giornata speciale, e per noi di creare una connessione tra motosport e packaging. Due mondi che secondo me sono molto simili: entrambi rappresentano l’eccellenza italiana in giro per il mondo e hanno raggiunto il successo grazie ad elementi in comune: la passione, l’innovazione, la cura dei dettagli e lo spirito di squadra, quello che stiamo cercando di fare oggi”.
Per gli approfondimenti tecnici si sono susseguiti sul palco Roberta Colotta (Public Affairs Manager, Flexible Packaging Europe) con la relazione “PPWR: impatti per il settore farmaceutico e il packaging flessibile”, Alberto Palaveri (Executive Member Sacchital Group, Managing Director Åkerlund & Rausing e Presidente di Giflex) sul tema “Flessibilità e nuove sfide: innovare il packaging nell’era del PPWR”, Stefano Angelini (Head of Macroeconomic Research CERVED Rating Agency) su “Rischio di credito e sostenibilità delle imprese farmaceutiche: gli impatti dei nuovi scenari internazionali”. Infine Giancarlo Scaturchio (Customer Sustainability Global Partnership Lead, Rockwell Automation) su “Sostenibilità e trasformazione digitale: sfide e opportunità”, Dario Marchese (Key Account Manager Pharma Videojet) sul tema “Il futuro del packaging farmaceutico: laser UV tra tracciabilità, sicurezza e sostenibilità” e Simon Clark (Commercial & Supply Chain Lead Pelle Tech LTD) con una relazione prospettica “Packaging the future: produttività guidata dall’AI nel pharma manufacturing”.

L’esenzione temporanea per il settore farmaceutico: deadline al 2035
La sostenibilità è diventata la parola d’ordine nel mondo del packaging. Se da un lato gli imballaggi sono indispensabili per garantire igiene e durata ai prodotti di largo consumo, dall’altro l’industria è chiamata a compiere un passo decisivo rispetto a quanto previsto dal Regolamento (UE) 2025/40 (Packaging and Packaging Waste Regulation – PPWR) entrato in vigore l’11 febbraio 2025. “La normativa è applicabile dal 12 agosto 2026 – ha precisato Roberta Colotta (Flexible Packaging Europe) -. La legislazione primaria è quindi chiusa ma ancora non è tutto chiaro perchè ci sono più di venti atti di legislazione secondaria che dovranno fissare tutti i dettagli di questo regolamento”.
La parte più significativa dell’atto normativo riguarda i requisiti di sostenibilità, misure obbligatorie in tutti gli stati membri per immettere imballaggi sul mercato. “La misura più importante è sicuramente la riciclabilità” precisa l’esperta. Sono due le fasi previste: la prima fase riguarda il design (dal 2030), la seconda il concetto di “riciclabilità su scala” (dal 2035). “In sintesi – ha spiegato la relatrice – non basta più che un imballaggio sia teoricamente progettato per poter essere riciclato, dovrà esserlo anche nella pratica, in condizioni operative reali”. Le classi di prestazione di riciclabilità sono A, B, C, D, basate su criteri tecnici. “È molto importante essere consapevoli di questi criteri perchè la categoria D sarà esclusa dal mercato nel 2030, e quelli di categoria C dal 2038. Si alza l’asticella per avere imballaggi sempre più riciclabili per cui l’innovazione non va fermata”.
A partire dal 2035, sarà eseguita una verifica aggiuntiva sulla base del “materiale effettivamente riciclato” per ciascuna categoria di imballaggio, cioè quanto effettivamente è riciclato su scala reale, misurato in peso. Chi produce imballaggi dovrà fornire documentazione tecnica che dimostri che non solo teoricamente riciclabili, ma sono effettivamente riciclati all’interno di sistemi consolidati. Il Comitato Europeo di Normazione (CEN) sta giocando un ruolo importante nell’attuazione del PPWR. “Si sta lavorando sui criteri di riciclabilità per ogni categoria di imballaggio mentre l’ECHA si sta occupando delle sostanze preoccupanti, quelle che impattano negativamente sulla riciclabilità”. Lo studio non ha ancora pubblicato una lista definitiva, ma è certo che ci sarà una particolare attenzione ai PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche), soprattutto nei casi di imballaggi a contatto con alimenti.
In funzione del fatto che il settore farmaceutico utilizza imballaggi che spesso presentano caratteristiche specifiche e innovative, il legislatore europeo ha accordato al settore del pharma un’esenzione. “Nel 2035 la Commissione europea farà una valutazione sui risultati raggiunti – ha precisato l’esperta – pertanto l’innovazione non va fermata, è bene sottolinearlo, si tratta di un’esenzione temporanea”.

Doppia visione: mercato e legislazione
Alberto Palaveri (Sacchital Group), ha descritto come la normativa andrà a impattare sulle scelte delle aziende e quanto sia importante procedere con l’alleggerimento dei packaging perché in ogni caso il legislatore premierà e aiuterà le aziende con questo approccio. “Oggi c’è una grande novità. In passato come driver di scelte abbiamo sempre avuto il mercato. Oggi il legislatore prende delle decisioni che definiranno il confine del mercato dove noi andremmo, quindi dobbiamo aver un occhio nuovo, non solo quello al mercato, che rimane, ma anche alla legislazione. Per quanto riguarda il packaging, i fari sono due: il tema strategico e quello di mercato. I driver sono sicurezza, competitività, compliance e sostenibilità”.
Sugli investimenti necessari per le nuove linee di confezionamento, Alberto Palaveri ha ricordato che non tutte le aziende hanno previsto per cui per rimanere competitivi questi invetsimenti portano un bene comune per cui ci sarà bisogno di un aiuto da parte dello Stato. “Come Giflex nei prossimi mesi chiederemo al Governo misure allargate anche al revamping, non solo alle macchine nuove, e di mettere risorse in modo che le industrie rispondano positivamente alle richieste legislative”.

La salute delle imprese: il merito creditizio
Stefano Angelini (Cerved Rating Agency) si è concentrato sull’analisi e l’andamento delle imprese italiane sotto una doppia lente, quella del merito creditizio e quello della sostenibilità attraverso la misurazione delle performance ESG mostrando la situazione prima e dopo l’evento pandemico. “Nel 2014 le imprese italiane senza criticità dal punto di vista finanziario oltre erano oltre il 60% con un livello in media superiore al 50% fino al 2019”. Con la crisi Covid si è poi passati dal 56% al 46% fino a giugno 2025, ultima rilevazione, con il dato che è tornato a 52,5%.
Dal focus sul settore farmaceutico italiano, è emersa la complessità del contesto economico e geopolitico, caratterizzato da tensioni commerciali, instabilità normativa e crescente protezionismo. “Secondo l’analisi condotta da Cerved Rating Agency, il comparto farmaceutico mostra una solvibilità superiore alla media nazionale, con una percentuale significativa di aziende classificate come investment grade, sia per le grandi (88%), sia per le PMI (57%). Il settore si distingue quindi per una bassa probabilità di default, anche tra le PMI, grazie a fondamentali solidi e una forte vocazione all’internazionalizzazione”. Il paniere di analisi è formato da 103 imprese, di cui 75 di grandi dimensioni e 28 di piccole, rappresentative di più del 70% del fatturato del comparto e 40 mila lavoratori.

Il tema della governace al centro delle politiche ESG
Dopo avere illustrato che cosa sono e quali obiettivi si prefiggono le misure di Scope 1, 2 e 3, Giancarlo Scaturchio (Rockwell Automation) ha sottolineato l’importanza della governace nelle temairche ESG. “La governance trasforma il singolo progetto o un insieme di iniziative disconnesse in un approccio coeso e una trasformazione del business nel medio lungo termine”. Sulla sostenibilità ha sostenuto che nel medio lungo termine determinerà chi rimane nel business e come sia necessaria per attrarre investitori, guadagnare quote di mercato ed entrare in mercati regolamentati. In sostanza diventare più competitivi e profittevoli nel medio lungo periodo. Sulla fattibilità tecnica dei progetti ha confermato come il digitale sia lo strumento principe per la gestione dei progetti di sostenibilità, dei dati e la loro interpretazioni. Ha quindi illustrato come avviene la valutazione dei progetti, la baseline, e come trovare con i clienti la roadmap per il raggiungimento degli obiettivi.

Tecnologie e linee di produzione
Si è concentrato sul tema dei marcatori per prodotti farmaceutici Dario Marchese (Videojet) evidenziando un aspetto chiave: l’integrazione delle soluzioni tecnologiche sulla linea di produzione in base ai prodotti, un aspetto fondamentale per avere una codifica di qualità. Nel dettaglio ha presentato le varie tecnologie concentrandosi sul primary packaging e tutte le caratteristiche della codifica laser in un’ottica di sostenibilità. “Se prendiamo tutte le tecnologie a disposizione, vediamo come quella laser abbia raggiunto il 45% e sia la più utilizzata – ha specificato l’esperto – e nelle nostre proiezioni crescerà ancora del 9,2 per cento”.

I numerosi volti dell’Intelligenza Artificiale
Simon Clark (Pelle Tech LTD) ha descritto come è evoluto il concetto di intelligenza artificiale sin dagli albori, a partire dal 1950 in poi con le scoperte di Alan Touring, considerato uno dei padri dell’informatica. “Intelligenza artificiale è un termine ampio che può essere definito attraverso tre lenti: capacità, tecniche e funzionalità” ha premesso andando poi a descrivere ciascun aspetto nei dettagli. Per quanto riguarda il settore pharma, ha elencato gli ambiti in cui l’AI troverà applicazione: drug discovery, medicina personalizzata, sicurezza nella suplly chain, clinical trials, produzione, conformità normativa.








