Si chiude con un bilancio positivo la 64° edizione del Simposio di Associazione Farmaceutici Industria, ospitato anche quest’anno al Palacongressi di Rimini (11-13 Giugno). La tre giornate si sono confermate una occasione importante di aggiornamento professionale e di networking fra tutti gli stakeholder della filiera farmaceutica.
Un’edizione densa di contenuti
Un totale di 6 workshop e 18 Sessioni scientifiche che hanno affrontato tutte le tematiche di interesse per il mondo Pharma. Numerosissime le presenze, oltre 2 mila partecipanti fra iscritti e soci, che hanno gremito le sale durante tutte le giornate con picchi di audience nel corso delle Keynote Lecture di Lucio Poma, Capo economista di Nomisma, che ha discusso sul tema delle trasformazioni dal 4.0 al 5.0 nel mondo della salute, Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano che ha presentato un excursus sulla nascita, lo sviluppo e la “storia” di virus e pandemie nel corso dei secoli, e di Alessandro Aiuti, Professore Ordinario di Pediatria all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore dell’Unità operativa di immunologia Pediatrica presso la stessa struttura lombarda che ha intrattenuto con una overview sui farmaci per gene therapy, dallo loro sviluppo all’immissione in commercio, quindi al letto del paziente. Le restati Sessioni sono state svolte da rappresentati delle Istruzioni, dell’Accademia, degli Enti Regolatori, delle principali industrie farmaceutiche italiane, sottolineando il valore del Made in Italy e della competitività del nostro Paese anche nel settore farmaceutico. Non meno importante l’area espositiva, ad accesso gratuito, di oltre 1.400 m2 che è stata animata da 147 espositori, di vari settori, contribuendo a offrire una panoramica sulle richieste e le novità del mercato e dell’industria della salute e farmaceutica.
Le nuove tecnologie
Intelligenza Artificiale, informatizzazione, e-health, digitalizzazione, machine learning, Internet of Things (IoT), Blockchain e molto altro ancora. «Queste tecnologie, e in particolar modo la digitalizzazione si stanno affermando e confermando come principale driver per la crescita di tutta l’industria della salute – ha dichiarato il Presidente AFI, Giorgio Bruno – Stiamo assistendo a un rapido passaggio, già in atto da alcuni anni e oggi ancora più evidente, dalla conoscenza alla digitalizzazione “operativa”, con la consapevolezza che queste tecnologie innovative stanno tracciando nuovi paradigmi di approccio in tutti i settori della filiera, influenzando in maniera sempre più importante il modo di lavorare di questi e dei prossimi anni. Pertanto, scegliere la digitalizzazione come “fil rouge”, insieme all’innovazione nel suo complesso, dell’edizione del Simposio 2025, e stato emblematico e allo stesso tempo premiante, catturando l’interesse di tutto il pubblico partecipante».
Il Simposio ha offerto alla filiera un’occasione di apprendimento di altissimo livello e spunti preziosi per essere pronti, “competitivi” e protagonisti del cambiamento del settore, in costante e continua evoluzione. «L’innovazione – ha proseguito Giorgio Bruno – è sempre stata punto di eccellenza nella produzione farmaceutica dell’intero comparto del manufacturing. I segnali del cambiamento attuale e di quello in arrivo non possono essere trascurati o, semplicemente, lasciati passare inosservati: solo la lungimiranza e la plasticità, che hanno sempre caratterizzato il nostro mondo, ci permetteranno di adattarci all’innovazione, implementandola in maniera pronta ed efficace, per mantenere la leadership industriale che ci ha resi un esempio cui tendere nel panorama europeo e internazionale. Ricordando che tutto quello che sapremo mettere in cantiere e in campo – le tecnologie, il digitale, l’innovazione – hanno come unica ed esclusiva finalità il miglioramento della qualità di vita del paziente, centro della nostra attività e di ogni nostro obiettivo, presente e futuro. Paziente che deve essere, inoltre, sempre più coinvolto nei processi, sia di produzione che di decisione making, con cui anche l’industria della salute deve misurarsi per poter rispondere in maniera attiva agli unmet needs, clinico-terapeutici o di altra natura, per offrire alla persona/paziente le migliori cure possibili».
Rivoluzionare i processi
L’integrazione di tecnologie digitali nei processi ha, inoltre, il potenziale di rivoluzionare la modalità di erogazione dei servizi al Paziente, migliorando l’efficienza e la qualità delle cure, di garantire un più facile accesso a trattamenti innovativi e più performanti in un contesto di prevenzione, terapie e controllo della malattia. La digitalizzazione è anche il mezzo e la risposta per accompagnare la transizione verso la sostenibilità, non più posticipabile, per l’intera filiera, dal reperimento della materia prima alla commercializzazione del prodotto finito, ad una produzione più efficiente, puntuale e (pro)attiva al soddisfacimento delle nuove esigenze della popolazione e del territorio. Non ultimo la digitalizzazione è lo strumento per supportare il risparmio energetico, trovando soluzioni e sinergie green a basso impatto ambientale, senza incidere sulla riduzione della produzione, in un’ottica di ecosostenibilità e di potenziamento delle risorse umane e materiali.
Appuntamento, dunque, al 2026 con il 65° Simposio AFI: «I lavori sono già on-going, con l’auspicio di proporre un programma altrettanto attuale, interessante, innovativo», è l’auspicio conclusivo di Giorgio Bruno.