L’associazione tannato di gelatina/probiotici tindalizzati può prevenire la diarrea acuta da antibiotici e trattare la gastroenterite prolungata nei bambini. La duplice capacità di proteggere la mucosa dell’intestino e rigenerare il microbiota è dovuta all’azione sinergica dei due principi attivi.

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L’associazione tannato di gelatina/probiotici tindalizzati può prevenire la diarrea acuta da chemioterapici e curare la gastroenterite prolungata dell’età pediatrica

In età pediatrica sono molto comuni gli episodi di diarrea: in Italia, ogni anno se ne contano circa 1,5 milioni nei bambini al di sotto dei 3 anni. Tra le cause più frequenti, l’assunzione di farmaci che alterano la flora batterica o la presenza di gastroenteriti infettive.

Oltre ad accompagnarsi a crampi e gonfiore addominale, nei piccoli pazienti la diarrea richiede un’attenzione particolare, poiché la perdita di liquidi e sali minerali può produrre una seria disidratazione.

Contro questo disturbo debilitante del bambino, è disponibile in Italia un trattamento innovativo di Angeliniun’associazione di tannato di gelatina e probiotici tindalizzati, in grado di:

  • prevenire la diarrea acuta da antibiotici e chemioterapici
  • curare la diarrea prolungata da infezioni persistenti o danni post-infettivi che può durare dai 7 ai 14 giorni.

L’associazione tannato di gelatina/probiotici tindalizzati per gastroenterite pediatrica

Il prodotto è un dispositivo medico per uso pediatrico e contribuisce a ripristinare le condizioni ottimali dell’intestino, grazie all’azione sinergica dei due principi attivi:

  • il tannato di gelatina è un rigeneratore della mucosa intestinale;
  • i probiotici tindalizzati favoriscono la crescita dei batteri benefici ma, avendo subìto un particolare trattamento termico che li ha inattivati, sono più stabili e sicuri e non richiedono la conservazione in frigo.

Le caratteristiche distintive del dispositivo medico sono:

  • efficacia (controllo dei sintomi) entro le 12 ore,
  • semplicità d’uso,
  • maggiore sicurezza.

«La disponibilità della nuova associazione di tannato di gelatina e probiotici tindalizzati, che coniuga per la prima volta finalità preventive e curative, arricchisce il nostro listino nell’area gastrointestinale e riconferma l’impegno di Angelini in area pediatrica – commenta Fabio De Luca, Chief Commercial Officer Italia di Angelini – La diarrea, acuta o prolungata, è un disturbo che preoccupa le mamme, comporta notevoli disagi per i piccoli pazienti ed è causa, ogni anno, di numerosi accessi al Pronto Soccorso. Con questo prodotto, che semplifica la terapia, ci auguriamo di poter fornire a pediatri e genitori un utile strumento per prevenire un problema di non sempre facile gestione, per controllarlo rapidamente e migliorare lo stato di salute del bambino».

«Il carattere innovativo di questa associazione – spiega Alfredo Guarino, professore di Pediatria presso l’Università Federico II di Napoli – sta nel combinare due principi attivi che agiscono sui principali meccanismi della diarrea. Il prodotto ha sicuramente il grande pregio di essere semplice da assumere, privo di controindicazioni o effetti collaterali e meno invasivo rispetto a opzioni terapeutiche basate su antibiotici o diete da eliminazione, in attesa di eventuali indagini diagnostiche invasive tra cui l’endoscopia digestiva».

Gastroenteriti dell’età pediatrica

Il nostro intestino possiede un naturale sistema di difesa: la barriera intestinale, costituita da cellule epiteliali, dal muco che queste producono e dalla comunità microbica, il cosiddetto microbiota, che vive normalmente all’interno dello strato mucoso. L’equilibrio di questo delicato ecosistema è condizione necessaria affinché l’organismo possieda delle buone difese immunitarie.

I bambini hanno una barriera mucosale immatura, che può essere resa ancora più fragile da eventuali gastroenteriti, con ripercussioni negative sulla vita futura e danni misurabili nel tempo. Da qui, l’importanza di un’adeguata prevenzione per preservare l’integrità della mucosa, ad esempio in corso di terapia antibiotica, e di un corretto trattamento in caso di disbiosi.

Quanto sono frequenti le diverse forme di gastroenterite nella popolazione pediatrica?

«La diarrea da antibiotici – puntualizza Alfredo Guarino – colpisce il 10-30% dei bambini in cura con questi farmaci; è una complicazione ulteriore, che può debilitare ancora di più il piccolo paziente e costringere a interrompere il trattamento. La diarrea prolungata, spesso dovuta al rotavirus, subentra invece nel 10-20% delle forme acute e si protrae per 1-2 settimane. La sua gestione rientra in un’area grigia: mancano protocolli di diagnosi e terapia ma la richiesta di intervento è elevata. Il medico può prescrivere antibiotici o diete di eliminazione ma entrambe le soluzioni hanno effetti collaterali. In alternativa, si potrebbero somministrare tannato di gelatina e probiotici tindalizzati, per aiutare il bambino a guarire; se il paziente non migliora, occorrerà eseguire un’endoscopia digestiva».

La barriera intestinale

«Sempre più evidenze scientifiche confermano che l’integrità della barriera intestinale è un fattore chiave per mantenere un buono stato di salute generale, a cominciare dalla prima infanzia – spiega Antonio Gasbarrini, direttore della Medicina Interna e Gastroenterologia al Policlinico Gemelli di Roma – Spesso, però, capita che la barriera venga danneggiata in una o più delle sue componenti: l’epitelio, il muco o il microbiota. Ciò può determinare patologie gastrointestinali o sistemiche e avere conseguenze anche sulla salute futura del bambino. Succede, ad esempio, quando si instaura una diarrea di origine infettiva, che non si risolve nei 3-5 giorni canonici, causando un periodo di malessere prolungato. In queste situazioni, occorre intervenire per scongiurare il rischio di una disidratazione, nei piccoli pazienti particolarmente pericolosa e tra le prime cause di ricovero».

«Una volta esclusa la necessità di una terapia antibiotica – continua Gasbarrini – è bene ristabilire l’efficienza della barriera intestinale, ricorrendo eventualmente a un rigeneratore di muco oppure ripristinando il microbiota con l’aiuto dei probiotici. La possibilità di associare entrambe le azioni in un unico prodotto potrebbe rappresentare una valida alternativa. Inoltre, quando la barriera è molto compromessa e il sistema immunitario indebolito, i probiotici tindalizzati si rivelano più sicuri di quelli tradizionali: essendo inattivati e dunque incapaci di riprodursi, non sono in grado di traslocare nell’organismo, causando potenziali infezioni sistemiche».