Celgene ha annunciato che la Commissione Europea ha approvato lenalidomide (Revlimid®) per il trattamento di pazienti adulti con linfoma mantellare (MCL) recidivato o refrattario.

 

La Commissione Europea ha approvato lenalidomide per il trattamento del linfoma mantellare recidivato o refrattario
La Commissione Europea ha approvato lenalidomide per il trattamento del linfoma mantellare recidivato o refrattario

La nuova indicazione per lenalidomide approvata in Europa offre una nuova opzione terapeutica ai pazienti con linfoma mantellare recidivato o refrattario, uno dei linfomi con peggiore prognosi.

Lenalidomide

Lenalidomide è un mmunosoppressore con proprietà anti-neoplastiche, anti-angiogeniche, pro-eritropoietiche e immunomodulatorie. Nello specifico:

  • inibisce la proliferazione di specifiche cellule tumorali ematopoietiche (comprese le plasmacellule tumorali del MM e quelle con delezione del cromosoma 5),
  • potenzia l’immunità cellulo-mediata da linfociti T e cellule natural killer (NK)
  • aumenta il numero di cellule NKT;
  • inibisce l’angiogenesi bloccando la migrazione e l’adesione delle cellule endoteliali e la formazione di microvasi;
  • aumenta la produzione di emoglobina fetale da parte delle cellule staminali ematopoietiche CD34+,
  • inibisce la produzione di citochine proinfiammatorie (ad es. TNF-α e IL-6) da parte dei monociti.

«Data la gravità del linfoma mantellare e il numero limitato di trattamenti al momento disponibili, si ha un assoluto bisogno di nuove opzioni terapeutiche per cambiare il corso della malattia – ha affermato Marek Trneny, della Charles University a Praga – Lenalidomide è un farmaco di comprovata efficacia nel trattamento del linfoma mantellare e lo studio MCL-002 ha soddisfatto l’endpoint primario, dimostrando un aumento della sopravvivenza libera da progressione (PFS)».

La decisione della Commissione Europea in merito all’utilizzo di lenalidomide in pazienti adulti con linfoma mantellare recidivato o refrattario segue il parere favorevole del Comitato per i Prodotti Medicinali per Uso Umano (CHMP) rilasciato nei primi mesi del 2016.

Oltre all’approvazione dell’Unione Europea, lenalidomide è indicato per il trattamento del linfoma mantellare recidivato o refrattario negli Stati Uniti, Svizzera, Israele, Turchia, Australia e in numerosi Paesi dell’America Latina.

Lenalidomide è inoltre indicato in diversi Paesi, tra cui l’Unione Europea, per il trattamento del mieloma multiplo recidivato o refrattario e di nuova diagnosi e per il trattamento delle sindromi mielodisplastiche.

Lo studio MCL-002

La decisione della Commissione Europea si è basata sui dati dello studio MCL-002, studio di fase II, multicentrico, randomizzato, in aperto disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di lenalidomide rispetto “all’investigator’s choice” (IC), ovvero la terapia scelta dallo sperimentatore, in 254 pazienti con malattia refrattaria o recidivata da una a tre volte.

 

Nello studio, lenalidomide ha mostrato un aumento significativo della sopravvivenza libera da progressione (PFS), risultata pari a 8,7 mesi rispetto ai 5,2 mesi del braccio di controllo (HR = 0,61, valore di p di 0,004).

Nello studio le reazioni avverse più comunemente osservate che si sono verificate con maggiore frequenza nel braccio lenalidomide rispetto al braccio IC sono state neutropenia (50,9%), anemia (28,7%), diarrea (22,8%), affaticamento (21,0%), stipsi (17,4%), piressia (16,8%) e rash cutaneo (inclusa dermatite allergica) (16,2%).

Il linfoma mantellare

Il linfoma mantellare è un raro sottotipo di linfoma non-Hodgkin aggressivo, che origina generalmente dai linfociti B della zona mantellare dei linfonodi, ma potenzialmente può insorgere nel tessuto linfoide associato a qualsiasi organo, più frequentemente il tratto gastrointestinale. Spesso il midollo osseo è coinvolto fin dall’inizio e lo stadio risulta avanzato fin dalla diagnosi.

Il linfoma mantellare rappresenta il 3-6% di tutti casi di linfoma non-Hodgkin ed è uno dei sottotipi di linfoma a cellule B, caratterizzato da peggiore sopravvivenza a lungo termine con meno del 50% dei pazienti che sopravvivono a 5 anni.

Secondo gli ultimi dati disponibili nel 2012 si sono registrati 3.433 nuovi casi di linfoma mantellare in Europa.