Un articolo pubblicato su JAMA chiede maggiore rigore negli studi confirmatori delle procedure di Accelerated approval

Solo la metà degli studi post-approvazione richiesti da FDA per i farmaci che hanno avuto accesso alla procedura di autorizzazione Accelerated approval nel periodo 2009-2013 sono stati completati dopo tre anni dalla richiesta. E la loro impostazione sarebbe troppo simile a quella agli studi pre-autorizzazione, essendo sempre per lo più basati sull’uso di endpoint surrogati.

Un articolo pubblicato su JAMA chiede maggiore rigore negli studi confirmatori delle procedure di Accelerated approval

Il dato è contenuto in uno articolo pubblicato su JAMA a firma di un gruppo di ricercatori della London School of Economics and Political Science e del Brigham and Women’s Hospital di Boston. Lo studio ha preso in considerazione i trial clinici pre- e post-approvazione dei 22 farmaci approvati con procedura facilitata nel periodo 2009-2013, per i quali l’Agenzia americana aveva richiesto l’esecuzione di 38 studi post-marketing per la conferma della sicurezza e dell’efficacia. La procedura di Accelerated approval dell’FDA è volta a facilitare la rapida entrata sul mercato di candidati farmaci che trattino patologie gravi o rispondano a bisogni clinici ancora disattesi.

Secondo gli autori, FDA dovrebbe lavorare al miglioramento della qualità degli studi confirmatori nelle procedure di Accelerated approval attraverso una chiara descrizione dei limiti dei dati pre-approvazione, che dovrebbero essere quindi affrontati e risolti dai trial successivi. L’Agenzia americana dovrebbe lavorare insieme all’industria, suggeriscono gli autori, per assicurare che gli studi post-approvazione siano condotti secondo un disegno ottimale per confermare l’efficacia del farmaco.

I risultati dell’indagine

Secondo l’articolo di JAMA, le caratteristiche degli studi post-marketing che sono stati completati non sarebbero poi così diverse rispetto a quelle degli studi pre-approvazione: non sono state osservate differenze nella percentuale di trial randomizzati o in cieco, e in 17 studi confirmatori sui 18 completati gli endpoint utilizzati erano ancora basati su misure surrogate dell’effetto clinico desiderato (come esami del sangue o radiografie). Secondo l’autore senior dell’articolo, Aaron S. Kesselheim, ci si dovrebbe aspettare che gli studi confirmatori di Accelerated approval siano molto più rigorosi di quelli pre-approvazione. “È importante usare, per quanto possibile, endpoint clinici quando si testano farmaci sperimentali, perché ci sono molti casi di farmaci approvati sulla base di misure surrogate che poi risultano avere nessun reale effetto sull’esito clinico, o anche farlo peggiorare”, ha dichiarato Kesselheim.