Armonia, onestà, responsabilità, integrità, “aori”, appunto, sono i principi con cui Techdow si presenta sul mercato italiano.

Controllata dalla holding Hepalink, gruppo industriale quotato alla Borsa di Shenzen, Techdow Pharma è il maggior produttore mondiale di eparine e prima big pharma orientale ad aver avuto l’autorizzazione alla vendita dei propri farmaci sul mercato europeo.

Techdow si appresta a lanciare anche nel nostro Paese il primo biosimiliare dell’enoxaparina sodica
Techdow si appresta a lanciare anche nel nostro Paese il primo biosimiliare dell’enoxaparina sodica

Dopo UK, Germania e Polonia, Techdow si appresta a lanciare anche nel nostro Paese il primo biosimiliare dell’enoxaparina sodica.

Con un valore di oltre 1 miliardo di euro, il mercato europeo rappresenta il 63% delle vendite mondiali di enoxaparina e l’Italia, con circa 250 milioni, è uno dei Paesi più importanti per la compagnia cinese che attualmente esporta il principio attivo in più di 50 nazioni, fornendolo anche alle grandi case farmaceutiche occidentali.

Obiettivi di crescita nel vecchio continente

Fondata nel 2004, Techdow è parte della holding Hepalink, solido gruppo industriale con 20 anni di storia, fortemente votato all’innovazione e all’impegno in Ricerca e Sviluppo, dal 2010 quotato alla Borsa di Shenzen. In Europa l’azienda si è dotata di proprie strutture per il marketing e le vendite e punta a conquistare con la sua enoxaparina una market share superiore al 30%, a 3 anni dal lancio, per raggiungere il 50% entro i primi 5 anni. Anche in Italia gli obiettivi di crescita sono molto ambiziosi: acquisire nel 2018 almeno il 12-15% del mercato del principio attivo, contribuendo a generare risparmi per il SSN, grazie al costo inferiore del biosimilare rispetto al farmaco originator. Risparmi che, secondo le previsioni, potrebbero arrivare a quasi 27 milioni di euro nei primi 3 anni.

Biosimilare, una scelta sostenibile

 Giorgio Foresti, designato prossimo Amministratore Delegato di Techdow Pharma Italy
Giorgio Foresti, designato prossimo Amministratore Delegato di Techdow Pharma Italy

«Techdow si propone come partner di medici, Regioni e pazienti, per una scelta sostenibile – spiega Giorgio Foresti, designato prossimo Amministratore Delegato di Techdow Pharma Italy. – Nel nostro Paese, tuttavia, l’azienda non vede semplicemente un ulteriore sbocco alla vendita dei propri prodotti, ma una piazza strategica per implementare un percorso di investimenti crescenti. Parliamo di circa 5 milioni di euro nel 2018, 8 milioni nel 2019 e 12 nel 2020. A questo si aggiunge l’interesse per il patrimonio di competenze e know-how rappresentato dal comparto farmaceutico italiano, in un’ottica di future acquisizioni. Il primo passo dell’ingresso in Italia sarà con il biosimiliare dell’enoxaparina, ma l’azienda ha attualmente una promettente pipeline in ambito biotech che, nei prossimi anni, le consentirà di proporre prodotti innovativi in aree terapeutiche quali Oncologia, Cardiovascolare, Diabete».

API di qualità

L’alta qualità dei principi attivi di Techdow è attestata dal fatto che l’azienda sia il primo e unico produttore cinese di enoxaparina sodica ad aver superato i controlli sulle buone prassi di fabbricazione (le “Good Manufacturing Practices” GMP) in USA, Europa, Australia, Brasile e Cina. Un’ulteriore conferma degli elevati standard produttivi è il fatto che il 27% dello staff aziendale sia occupato in funzioni di Quality Assurance e Quality Control.

Oltre all’impegno in R&D e nello sviluppo di sistemi di garanzia della qualità, Techdow si caratterizza per un’eccellente capacità di industrializzazione e per l’utilizzo di tecnologie produttive all’avanguardia, basate sull’impiego di macchinari made in Italy per il confezionamento ad alta velocità delle siringhe pre-riempite (Curti – Marchesini). La capacità produttiva dei nuovi impianti, che utilizzano le migliori tecnologie europee, è di 100 milioni di siringhe pre-riempite all’anno.

Il risparmio per il SSN

Inhixa® è il biosimilare dell’enoxaparina sodica che Techdow si appresta a introdurre sul mercato italiano.

Oggi la spesa annua per l’enoxaparina in Italia ammonta a circa 250 milioni di euro. La disponibilità del primo biosimilare, pari per efficacia e sicurezza all’originator ma commercializzato con un costo inferiore del 26%, contribuirà a ridurla.

«Ipotizzando una sua penetrazione nel 15% del mercato per il primo anno di commercializzazione, nel 23% per il secondo e nel 30% per il terzo anno, è possibile stimare un saving a carico del SSN pari a 5,1 milioni di euro nell’anno 1, a 8,2 milioni nell’anno 2 e a 13,6 milioni nell’anno 3, con un risparmio a tendere di oltre 34 milioni», illustra Francesco Saverio Mennini, Direttore Centro per la Valutazione Economica e HTA (CEIS – EEHTA), Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. «Queste previsioni sono in linea con quanto sta accadendo in relazione a biosimilari già presenti sul mercato, per altre patologie, a partire dal 2015».

Enoxaparina sodica

L’enoxaparina sodica potenzia l’effetto dell’antitrombina III, contribuendo a bloccare la formazione di nuovi coaguli e a controllare quelli esistenti. La sovrapponibilità in termini di qualità, sicurezza ed efficacia del biosimilare rispetto al farmaco di riferimento è stata dimostrata dagli studi pre-clinici e clinici richiesti dal rigoroso iter di approvazione dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e anche da un’ulteriore indagine comparativa condotta su 299 pazienti in 14 centri europei.

Disponibile come soluzione iniettabile in siringhe pre-riempite e somministrato sottocute, enoxaparina biosimilare è autorizzato per la prevenzione del tromboembolismo venoso (TEV), in particolare in pazienti sottoposti a chirurgia o a rischio di sviluppare coaguli perché costretti a letto da una malattia, come anche per il trattamento della trombosi venosa profonda (TVP), dell’angina instabile, dell’infarto miocardico e per prevenire la formazione di coaguli nella circolazione extracorporea in corso di emodialisi.