Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica
Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica

«Non è accettabile per le nostre imprese – afferma il presidente di Assobiomedica Stefano Rimondi – un ulteriore ritardo nei tempi di pagamento. Sono davvero troppo poche le Asl e Ao che entro il 5 luglio hanno pubblicato on line il proprio piano di pagamenti, come previsto dalla legge sui debiti della pubblica amministrazione. Dobbiamo purtroppo constatare che la prima scadenza fissata dalla legge n.35/2013 è stata clamorosamente fallita». Questo il suo commento sulla pubblicazione del piano di pagamenti da parte di pochissime Asl e Ao. «Si tratta di una gravissima mancanza – ha dichiarato Rimondi – che conferma lo scetticismo con il quale Assobiomedica aveva accolto la legge sui pagamenti. Se la pubblica amministrazione si rifiuta, in modo così evidente, perfino di comunicare i propri debiti, ci chiediamo quale sarà il livello di disobbedienza quando sarà il momento di pagare quei debiti che non sono nemmeno in grado di notificare».

«Ricordiamo che i crediti pregressi attesi dalle nostre aziende – ha dichiarato Rimondi – superano i 5 miliardi con un ritardo medio nazionale di 9 mesi, quando l’Italia ha recepito una direttiva che impone massimo 60 giorni di tempo per saldare le fatture. Ci attendiamo, in coerenza con le dichiarazioni del Governo, che almeno a fine 2013 questo credito venga dimezzato. Si parla tanto di sviluppo, di rilancio dell’economia, di investimenti in innovazione, ma finché i crediti delle imprese non verranno saldati sarà possibile solo distruggere un comparto che potrebbe contribuire alla crescita del Paese. Per ora purtroppo siamo stati costretti a fare il contrario: abbiamo smesso di assumere giovani neolaureati, di investire in ricerca e in innovazione tecnologica».