Uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology dimostra per la prima volta il possibile collegamento tra l’uso di una crema idratante contenente latte di capra e la successiva reazione allergica dovuta al consumo di formaggio prodotto con latte caprino.
Lo studio, guidato da Robyn O’Hehir, direttore del Dipartimento di Allergologia, Immunologia e Medicina Respiratoria dell’Ospedale Alfred e Monash University in Australia, parte dal caso di una donna di 55 anni che ha avuto uno shock anafilattico in seguito al consumo di un’insalata contenete formaggio di capra. In precedenza, la donna, aveva assunto questo alimento senza manifestare alcun problema, ma lo shock si è verificato dopo che la donna aveva usato una crema idratante per la pelle contenete latte di capra. L’uso della crema era stato interrotto perché aveva aggravato l’arrossamento e il prurito nella zona della cute trattata.
La prova del legame tra l’uso topico della crema e il conseguente sviluppo dell’allergia alimentare dopo il consumo del formaggio è stata ottenuta attraverso test sulle IgE (gli anticorpi responsabili delle reazioni allergiche e di ipersensibilità) e sui granulociti basofili (i globuli bianchi che presentano i ricettori per le IgE): i basofili sono stati attivati sia dal latte di capra sia dalla crema.
Robyn O’Hehir lancia l’allarme ipotizzando lo stesso percorso sensibilizzante anche per il latte vaccino, il frumento, l’avena, l’olio e il latte da frutti a guscio, usati in saponi e prodotti cosmetici.