Un anno fa, MSD aveva comunicato che il sito di Pavia sarebbe uscito dal network produttivo di Merck entro il 31 dicembre 2014, nell’ambito di un processo di razionalizzazione della capacità produttiva globale cominciato nel 2009 a seguito della fusione con Schering-Plough. Successivamente alla fusione, infatti, il numero degli stabilimenti del network produttivo Merck era cresciuto, nel mondo, da circa 30 a più di 90.
Da allora, MSD Italia si è dedicata con impegno alla ricerca di un acquirente che potesse valorizzare la struttura produttiva. E il 29 agosto è arrivata la notizia della firma di una lettera di intenti che vincola le parti a negoziare la cessione dello stabilimento MSD di Pavia a Zambon. Le due aziende hanno anche sottoscritto lettere di intenti relative alla produzione e fornitura a livello mondiale di alcuni prodotti MSD e alla distribuzione da parte di Zambon in Europa di un altro prodotto del gruppo americano.
Zambon e MSD intendono raggiungere un accordo definitivo entro la fine dell’anno.
La vicenda ha suscitato l’entusiastica approvazione del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi: «La notizia della lettera di intenti per la cessione dello stabilimento MSD di Pavia al gruppo italiano Zambon è davvero un’ottima notizia. Soprattutto in un giorno in cui, purtroppo, i dati Istat confermano i rischi di deflazione e la recessione in cui si trova l’economia italiana. È un accordo che dimostra – ancora una volta – il senso di responsabilità e la vitalità delle imprese del farmaco nazionali e internazionali, che continuano a credere nella produzione di eccellenza realizzata in Italia e si impegnano al massimo per salvaguardare posti di lavoro altamente qualificati. Farmindustria e le sue aziende associate credono nella grande capacità del Paese di poter uscire dalla crisi facendo ripartire l’economia. E sotto questo profilo l’industria farmaceutica si conferma un volano fondamentale di crescita. L’Italia è, e sempre potrà essere, l’hub della manifattura hi-tech dei medicinali in Europa. Bisogna davvero crederci tutti insieme, partendo dai molti segnali e atti concreti del Governo e delle Istituzioni».