Puntare sull’engagement digitale con i professionisti della salute “per inviare messaggi chiari, concisi sui prodotti e sul marchio e che possano essere facilmente condivisi online”. Questo deve essere l’obiettivo per l’industria farmaceutica secondo l’ultimo report “The Digital Health Debate” di Cello Health Insight che ha coinvolto 330 medici inglesi, di cui 300 genericisti.

tablet in hand

Dalla ricerca, condotta in collaborazione con M3 Global Rearch, emerge un‘elevata propensione dei medici a usare il mondo digitale. Supera infatti l’80% la percentuale dei medici d’oltre-Manica che usa regolarmente il proprio smartphone al lavoro per cercare informazioni utili alla sua attività e per condividere nuove informazioni con i colleghi. Il 68% è attivo su diversi social media, tra i quali in testa si posiziona Wikipedia (49%), seguita da You Tube (23%), Linkedin (19%), Facebook (8%), Twitter (8%).

Benché per l’aggiornamento sempre più spesso i medici inglesi ricorrano a siti web specializzati dedicati alla salute, le fonti “tradizionali” continuano ancora ad essere considerate le più credibili e quelle in grado di influenzare maggiormente le decisioni. Al primo posto si colloca il confronto tra pari (43%), seguito dal confronto con opinion leader (40%), partecipazione a convegni sponsorizzati (30%) e solamente il 21% ha fiducia nell’aggiornamento riportate dagli informatori. È interessante osservare come il confronto tra pari sia la fonte più affidabile e capace di influenze le decisioni anche nel mondo dei social media (15%).

Mentre l’autodiagnosi viene considerata un problema, la maggior parte degli intervistati considera positivamente l’utilizzo della tecnologia per monitorare la condizione di salute di un paziente o migliorare la sua compliance al trattamento. Più della metà ha infatti giudicato utile un’app che controlli l’assunzione o la somministrazione corretta di una terapia.